Axa liquida la sua quota in Mps (7,9%). Il titolo della banca crolla in Borsa
Clamorosa indiscrezione raccolta da Affaritaliani.it: il titolo di Siena potrebbe tornare sul Ftse Mib
Axa liquida la sua quota in Mps: ecco che cosa sta succedendo
Come un fulmine a ciel sereno. Axa ha liquidato la sua intera partecipazione in Mps, pari al 7,9% del capitale azionario, realizzando anche una plusvalenza rispetto all’investimento profuso con l’aumento di capitale. I francesi si sono garantiti oltre 30 milioni di guadagno dopo aver ceduto 100 milioni di azioni. I francesi, infatti, avevano partecipato all'aumento di capitale mettendo sul piatto 200 milioni di euro. Ma la domanda che risuona è: perché? Come mai Axa ha deciso di uscire da una banca che, dopo anni complicatissimi, sta tornando in sesto e che può giocare un ruolo importante nel delineare il famoso terzo polo, alternativo a Unicredit e Intesa Sanpaolo? Intanto, Reuters ha lanciato una clamorosa indiscrezione che Affaritaliani.it ha potuto verificare con fonti vicine al dossier: nella riunione di domani in cui si decidono i titoli collocati sul Ftse Mib potrebbe essere il giorno del ritorno di Monte dei Paschi di Siena. È al momento un’indiscrezione che però sta circolando con insistenza.
Torniamo al rapporto con i francesi di Axa e alla loro scelta di uscire da Mps. La comunità finanziaria si sta sbizzarrendo su diverse teorie. Ma, prima di tutto, i fatti. I francesi, che detenevano fino a ieri una quota del 7,9% dell’istituto di credito senese, si sono sempre comportati da investitori puri. Hanno messo mano al portafoglio con l’aumento di capitale, aderendo rapidamente e senza tentennamenti. Poi, hanno deciso di passare all’incasso. L’hanno fatto in una giornata in cui il titolo viaggiava ben oltre quota 2,7 euro per azione. Oggi, dopo l’annuncio dell’operazione, il calo è di oltre l’8%, ma si tratta di una dinamica ampiamente attesa. Per quanto riguarda il titolo di Axa, il gruppo assicurativo guadagna il 2,06% in chiusura di Borsa grazie all'alleggerimento dovuto alle quote vendute.
I francesi avrebbero realizzato – in attesa della comunicazione ufficiale – una plusvalenza di circa 80 milioni di euro e avrebbero rivenduto la loro quota a una pluralità di soggetti. Insomma, non hanno consegnato la loro quota a un unico investitore, ma l’hanno riversata sul mercato rendendo il titolo più liquido (e più appetibile). Si tratta di una ulteriore buona notizia per Siena, che già aveva visto richieste quasi triple per il bond collocato la scorsa settimana. Il Monte torna a essere interessante, in attesa di sapere chi verrà indicato dal Mef per le liste che andranno presentate in vista dell’assemblea del 20 aprile.
Mps potrebbe essere riammessa al Ftse Mib
Dunque, Axa ha scelto di uscire da Mps dopo che nella giornata di venerdì 24 febbraio il responsabile Italia Antimo Perretta aveva preparato il mercato spiegando che non aveva intenzione di essere coinvolto nella stesura delle liste e che, al contempo, non considerava fondamentale la partecipazione a Siena. Da poco Axa ha avviato un buyback di azioni proprie e aveva bisogno di maggiore liquidità. Per questo la quota in Mps era un ottimo strumento per effettuare un realizzo importante in tempi rapidi. E si è pensato che la giornata di ieri 27 febbraio fosse quella giusta.
A quanto è stata venduta la partecipazione? Fonti accreditate spiegano ad Affari che normalmente lo strumento impiegato dai francesi - accelerated bookbuilding affidato a Bnp Paribas – prevede uno sconto medio tra il 10 e il 15%. E infatti Axa ha reso noto di avere venduto al prezzo di 2,33 euro per un valore complessivo di 233 milioni di euro. Nelle scorse settimane un’operazione analoga l’aveva fatta anche Enpam, la cassa dei Medici che ha comprato a 15 e rivenduto a 18 milioni, con una plusvalenza da tre milioni in soli tre mesi.
Fuggi fuggi da Siena? Al contrario. La banca sta tornando a essere efficace e apprezzata sul mercato, in attesa del rinnovo dei vertici. Se, come si vocifera, l’istituto di credito dovesse essere riammesso sul Ftse Mib si renderebbe ancora più attraente sul mercato. I francesi hanno anche capito che, con questo governo, non ci sarebbe stata la possibilità di grandi “movimenti”. La Meloni l’ha fatto intendere chiaramente: non ci sarà la possibilità di capitali stranieri che vengano a dettare legge in Italia. E dunque Axa ha scelto il momento migliore per uscire.