Bankitalia, Panetta mette in guardia: "I dazi di Trump ridurranno il Pil globale dell’1,5%. Germania e Italia i più colpiti"
Il governatore della Banca d’Italia nel suo intervento al 31° Congresso annuale di Assiom Forex, che si svolge a Torino
Usa: Panetta, con dazi Pil Ue -0,5%, Italia tra più colpite
"Se i dazi annunciati in frase pre elettorale dal presidente americano, Donald Trump “fossero attuati e accompagnati da misure di ritorsione, la crescita del Pil globale si ridurrebbe di 1,5 punti percentuali”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento al congresso Assiom Forex. “Per l’economia statunitense l’impatto supererebbe di 2 punti. Per l’area euro le conseguenze sarebbero più contenute intorno a mezzo punto percentuale, con effetti maggiori – sottolinea - per Germania e Italia, data la rilevanza dei loro scambi con gli Stati Uniti”.
Queste stime si basano sull’ipotesi di un innalzamento dei dazi statunitensi al 60% nei confronti della Cina e al 20% nei confronti degli altri paesi. Se invece dazi si limitassero alle misure contenute nei primi provvedimenti presidenziali nei confronti di Canada, Messico e Cina, l’impatto sarebbe più contenuto: sull’area euro sarebbe pressoché nullo.
Bce: "Decisioni politica monetaria si basino su prospettive economia reale"
"Il percorso di normalizzazione della politica monetaria non è concluso" e "continua a esercitare una pressione al ribasso sull’attività produttiva e sulla dinamica dei prezzi al consumo, un effetto sempre meno necessario in un contesto in cui l’inflazione è vicina all’obiettivo e la domanda interna resta debole" e "le decisioni di politica monetaria devono sempre basarsi su una valutazione complessiva delle prospettive dell’economia reale e dell’inflazione, in cui gli esercizi previsivi svolgono un ruolo essenziale". Lo dice il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento al 31° Congresso annuale di Assiom Forex, che si svolge a Torino.
Banche: Panetta, "il risiko non comprometta la stabilità finanziaria"
I procedimenti autorizzativi sulle operazioni di consolidamento annunciate nel settore bancario “coinvolgono la Banca d’Italia sia in autonomia sia in collaborazione con diverse autorità nazionali ed europee. L’iter si avvia dopo la notifica delle operazioni da parte dei soggetti promotori, che non sono tenuti a informare preventivamente le autorità”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, all’Assiom Forex.
“La vigilanza verifica la conformità alle normative italiane ed europee, valutando la capacità di ciascuna operazione di dar vita a intermediari solidi, efficienti e capaci di operare secondo principi di sana e prudente gestione al servizio dell’economia reale e senza compromettere la stabilità finanziaria”, prosegue Panetta per il quale, “nel rispetto di questi criteri, l’esito delle operazioni è affidato alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti”.
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Banche: Panetta, "risiko spinto dal consolidamento del mercato Ue"
“Il sistema finanziario italiano è interessato da operazioni di concentrazione che coinvolgono banche di varie dimensione, compagnie assicurative, società di gestione del risparmio e intermediari esteri”. Lo ha detto al Congresso dell’Assiom Forex il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, per il quale “queste operazioni sono favorite in primo luogo dall’abbondanza di capitale in eccesso nel settore bancario”; inoltre “la prospettiva di un restringimento dei margini sull’attività di prestito, legata alla diminuzione dei tassi di interesse, spinge gli intermediari a ricercare economie di scala o sinergie produttive”.
Le operazioni annunciate, ha spiegato Panetta, “ridurrebbero il divario dimensionale tra i principali intermediari italiani e i concorrenti europei. In Italia il valore medio dell’attivo delle prime 5 banche è quattro volte inferiore rispetto a quello delle banche francesi e una volta e mezzo quello degli intermediari spagnoli e tedeschi”, ha aggiunto Panetta concludendo che, “sebbene in generale nel settore bancario le grandi dimensioni comportino sia vantaggi sia alcune criticità ben note, queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo”.
Banche: allarme Panetta, in aumento attacchi cibernetici
“L’aumento della velocità delle transazioni finanziarie accresce i rischi” sottolinea Panetta, insistendo sulla necessità “che gli operatori potenzino i sistemi informativi e le misure di prevenzione. Allo stesso tempo, i consumatori devono adottare comportamenti prudenti e consapevoli”. Per rispondere ai rischi tecnologici, la UE ha introdotto il regolamento sulla resilienza operativa digitale del settore finanziario (DORA), che rafforza la sorveglianza sui fornitori di servizi tecnologici, la gestione dei rischi aziendali e i test sulla capacità di resistere agli attacchi.
“A livello internazionale si registra un aumento continuo degli incidenti operativi e degli attacchi cibernetici nel settore bancario, una tendenza in atto anche in Italia”. A lanciare l’allarme è il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento al congresso annuale Assiom Forex. Ecco perché “La Banca d’Italia ha intensificato la sua azione - spiega –. Lo scorso dicembre abbiamo chiesto agli intermediari di valutare i propri sistemi di gestione dei rischi informatici, con particolare attenzione alla prevenzione delle violazioni della riservatezza dei dati sia per attacchi esterni, sia per accessi interni non autorizzati” richiamando l’attenzione su “aspetti applicativi del regolamento DORA”. La minaccia cibernetica è diventata “più sofisticata, a causa dell’inasprimento delle tensioni geopolitiche e dei progressi dell’intelligenza artificiale” e inoltre “la complessità dei sistemi informativi, l’aumento delle esternalizzazioni e il coinvolgimento di un numero crescente di attori nei modelli operativi hanno moltiplicato le vulnerabilità”.
Crypto: Panetta, da big tech rischi per banche commerciali
“I rischi legati alle criptoattività non derivano soltanto dalle divergenze normative. Non si può escludere che una o più criptoattività, incluse quelle con caratteristiche di moneta elettronica, vengano emesse da giganti tecnologici e inizino a diffondersi in Europa. Se questi mezzi di pagamento privati dovessero diffondersi ampiamente, le conseguenze potrebbero essere rilevanti. Le banche commerciali rischierebbero di perdere una parte importante delle loro funzioni”. Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante il suo intervento al congresso dell’Assiom Forex. “Insieme alla Consob, abbiamo avviato contatti con gli operatori interessati a offrire servizi sulle criptoattività” ha aggiunto, spiegando che “Se questi mezzi di pagamento privati, facilmente integrabili in piattaforme commerciali con miliardi di utenti, dovessero diffondersi ampiamente, le conseguenze potrebbero essere rilevanti”.
Nel dibattito pubblico si sostiene a volte che l’introduzione dell’euro digitale comporterebbe” rischio per le banche commerciali “ignorando che la vera minaccia proviene dalle criptoattività, per le quali – a differenza dell’euro digitale – non sono previsti limiti alla detenzione da parte dei risparmiatori”. Le banche centrali, responsabili del buon funzionamento del sistema dei pagamenti, si troverebbero a operare in un contesto in cui pochi soggetti privati, magari esteri, avrebbero un ruolo così rilevante da compromettere la stabilità del sistema in caso di incidenti. I rischi – conclude Panetta - per il sistema dei pagamenti e i mercati finanziari sarebbero dunque considerevoli”.