Bce, l'inflazione continua a "mordere": Lagarde alza i tassi di 75 punti

Nessuna sorpresa da Francoforte: la Banca Centrale europea vuole riportare l'inflazione sotto il 2%. Giorgetti: "Rialzo atteso ma attenzione"

Economia

Bce, è il terzo rialzo dei tassi consecutivo: l'obiettivo è riportare l'inflazione all'obiettivo del 2% 

Nulla di nuovo dalla riunione del Consiglio direttivo della Bce: la Banca centrale europea ha deciso di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento" portanto quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 2,00%, al 2,25% e all’1,50%, con effetto dal 2 novembre 2022. "Aumentando sensibilmente i tassi di riferimento per la terza volta consecutiva" spiega l'Eurotower nella dichiarazione conclusiva del Consiglio, la Bce "ha compiuto progressi considerevoli nell’abbandono dell’orientamento accomodante della politica monetaria. Il Consiglio direttivo ha assunto oggi questa decisione e prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine".

Quanto all’andamento dei tassi in futuro sarà deciso "in base all’evolvere delle prospettive per l’inflazione e l’economia, riflettendo un approccio secondo il quale le decisioni sui tassi vengono definite di volta in volta a ogni riunione". D'altronde, spiega la Banca Centrale Europea, "l’inflazione continua a essere di gran lunga troppo elevata e si manterrà su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo". In questo contesto "la politica monetaria del Consiglio direttivo mira a ridurre il sostegno alla domanda e a mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento dell’inflazione attesa".

Bce, il Consiglio direttivo annuncia modifiche anche ai prestiti a lungo termine per le banche 

Oltre al nuvo rialzo dei tassi da 75 punti, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso anche di modificare i termini e le condizioni applicati alla terza serie delle Tltro, le iniezioni di liquidità a lungo termine offerte al sistema bancario. Se "durante la fase acuta della pandemia questo strumento è stato fondamentale per contrastare i rischi al ribasso per la stabilità dei prezzi oggi, spiega l'Eurotower, alla luce dell’aumento inatteso ed eccezionale dell’inflazione, lo strumento deve essere ricalibrato per assicurare che sia coerente con il più ampio processo di normalizzazione della politica monetaria e rafforzi la trasmissione degli incrementi dei tassi di riferimento alle condizioni di concessione del credito bancario".

Pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso di modificare i tassi di interesse applicabili alle Tltro 3 a partire dal prossimo 23 novembre e di offrire alle banche ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi. Infine, il Consiglio direttivo ha deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie detenute dagli enti creditizi presso l’Eurosistema al tasso della BCE sui depositi presso la banca centrale, allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario.

Bce: Codacons, aumento tassi 0,75% è mazzata per famiglie con mutui tasso variabile

L’aumento dei tassi d'interesse di 0,75 punti deciso oggi dalla Bce rappresenta una mazzata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile. Lo afferma il Codacons, che fornisce le stime sugli effetti della decisione della Bce sulle tasche degli italiani.

Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile salirà tra i 40 e i 50 euro per effetto del nuovo aumento dei tassi deciso dalla Bce – analizza il Codacons – Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea negli ultimi mesi, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 120 e i 150 euro rispetto a quanto pagato lo scorso anno, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +1.440 e +1.800 euro all’anno.

“Avevamo previsto lo scorso agosto la stangata sui mutui che sarebbe scattata in autunno, e purtroppo i nostri timori hanno trovato conferma – afferma il presidente Carlo Rienzi – L’incremento del costo dei finanziamenti si aggiunge così al caro-bollette e all’emergenza prezzi, aggravando ulteriormente i conti degli italiani: ciò apre un altro pericoloso fronte, quello dei ritardi nei pagamenti delle rate da parte delle famiglie in difficoltà, schiacciate dall’emergenza energia, da un’inflazione alle stelle e ora anche da mutui sempre più cari e difficili da pagare”.

Giorgetti: "Rialzo atteso, ma la Bce valuti con attenzione le prossime mosse"

“Il rialzo dei tassi della Bce era ampiamente previsto. Probabilmente non sarà l’ultimo in questa fase, ma confidiamo nella saggezza della BCE nell’interpretare le cause della recente impennata dell’inflazione e nel tener conto del rallentamento in corso nell’economia europea". A dichiararlo è il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti comentando il rialzo dei tassi deciso oggi dalla Bce. "Inoltre, riteniamo che essendo i prezzi energetici il principale fattore di spinta al rialzo dei prezzi al consumo, l’inflazione debba essere contrastata - evidenzia il ministro- anche intervenendo sui fondamentali del mercato del gas -riduzione domanda e aumento offerta alternativa a quella russa- e che gli interventi di calmierazione delle bollette per famiglie e imprese rimangano prioritari”.

 

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