Bce, Lagarde: "Potremmo fermarci a un solo taglio dei tassi, troppe incognite"

La presidente della Banca centrale europea: "Economia Ue più forte ma la discesa dell'inflazione non sarà lineare. Vogliamo riportarla al 2%"

di Redazione Economia
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Christine Lagarde
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Bce, Lagarde: "Nuovi tagli dei tassi? Difficile fare previsioni quando il mare è ancora in tempesta. Grande incertezza"

Christine Lagarde frena gli entusiasmi dopo il primo taglio dei tassi deciso settimana scorsa. Per la presidente della Bce "il ciclo di politica monetaria restrittiva non si è ancora concluso". Potrebbero quindi esserci di nuovo periodi di mantenimento. Ci sarà bisogno di più dati su salari e produttività. "Se consideriamo i tassi di interesse reali, - spiega Lagarde a Il Sole 24 Ore - siamo ancora in territorio restrittivo e dovremo restarvi per tutto il tempo necessario a riportare l’inflazione al 2%. Ci sono diverse fasi in un ciclo di politica monetaria. La prima è stata una fase di rapido e vigoroso inasprimento: 450 punti base in poco più di un anno, nel corso del quale abbiamo dimezzato l’inflazione, dal 10,6% al 5,2%. Siamo poi passati alla fase di mantenimento, durata nove mesi, portando l’inflazione dal 5,2% al 2,6%. Proprio nell'ultima parte di questa fase abbiamo affermato che avremmo dovuto avere sufficiente certezza del processo disinflazionistico".

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Si va dunque verso un nuovo periodo di mantenimento, dopo il taglio dei tassi di settimana scorsa. "Dobbiamo vedere - prosegue Lagarde a Il Sole - come si evolve il costo del lavoro. E come i profitti continuano ad assorbire gli aumenti già presenti. Guardando al nostro indice salariale, sappiamo su quale strada è avviato, ma non è escluso che ci siano rallentamenti di percorso". Lagarde manda un messaggio anche ai mercati. "Come si possono fornire indicazioni prospettiche - spiega - quando c’è un livello di incertezza molto elevato? Significa legarsi le mani, e nel frattempo vento e onde sconquassano la barca e non si possono regolare le vele. Siamo tutti d’accordo che ci sia un enorme grado di incertezza e vi è un consenso generale sul fatto che, data la situazione, la forward guidance non può aiutarci".