Bce, stop all'acquisto dei bond: Lagarde rialza i tassi dello 0,25% a luglio
La Banca centrale europea stoppa gli acquisti: il primo rialzo dei tassi da 25 punti base avverrà alla prossima riunione del consiglio direttivo, il 21/07
Bce, il secondo aumento sarà a settembre e dipenderà dalle prospettive inflazionistiche
Stop agli acquisti dal primo di luglio. Il primo rialzo dei tassi, da 25 punti base, avverrà alla prossima riunione del consiglio direttivo, il 21 luglio. Mentre il secondo aumento sarà a settembre, ma di dimensioni ancora da definire. "Dipenderà dalle prospettive aggiornate per l'inflazione a medio termine", si legge nella nota diffusa dalla Bce.
Nel frattempo, il Consiglio direttivo della Bce, ha specificato che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
Bce, dopo settembre ci sarà un graduale percorso di ulteriori aumenti dei tassi di interesse
Mentre dopo settembre, in base alla sua attuale valutazione, il Consiglio prevede che un graduale ma duraturo un percorso di ulteriori aumenti dei tassi di interesse sia appropriato. In linea con l'impegno del Consiglio direttivo a conseguire l'obiettivo del 2% a medio termine, il ritmo di aggiustamento della politica monetaria da parte del Consiglio direttivo dipenderà dai nuovi dati e da come sarà valutato l'andamento dell'inflazione a medio termine
Le nuove proiezioni della Bce indicano un tasso di incremento dei prezzi annuo del 6,8% nel 2022, che si ridurrebbe al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024, valori superiori a quelli riportati nell'esercizio previsivo di marzo.
Bce, l'inflazione pesarà soprattutto sui beni energetici e alimentari
Pertanto, alla fine dell'orizzonte di proiezione l'inflazione complessiva dovrebbe collocarsi lievemente al di sopra dell'obiettivo del Consiglio direttivo. Livelli superiori rispetto alle proiezioni di marzo sono previsti anche per l'inflazione al netto dei beni energetici e alimentari, che si porterebbe in media al 3,3% nel 2022, al 2,8% nel 2023 e al 2,3% nel 2024.
Per quanto riguarda i rialzi dello spread, in caso di ulteriore frammentazione del mercato connessa alla pandemia, evidenzia la Bce, i reinvestimenti del Pepp, il programma di acquisto di titoli, potranno essere adeguati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi in qualsiasi momento. Mentre invece la Bce ha deciso di porre fine agli acquisti netti di titoli attraverso il programma App dal primo luglio 2022.
Chiusura ko per le Borse europee, Milano la peggiore
Immediata la reazione in Borsa. Dopo uno scivolone a metà sedura, i listini del Vecchio Continente nel giorno della Banca centrale europea chiudono tutti in rosso. A Piazza Affari il Ftse Mib è sceso dell'1,9%, chiudendo comunque sopra i minimi di giornata, a Parigi il Cac40 ha perso l'1,4% e a Francoforte il Dax40 l'1,71. Mentre lo spread sulla scia delle parole di Lagarde chiude in forte rialzo: a fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato a 228 punti base dai 211 punti del closing della vigilia. Impennata del rendimento del BTp decennale benchmark che ha chiuso al 3,72%, su livelli che non si vedevano dal 2014.