Non c'è pace per Benetton, il nuovo Cfo Martini si dimette dopo soli sei mesi. Ecco chi arriva al suo posto

Dal 2 settembre, Cristina Girelli assumerà il ruolo di Cfo, ruolo scelto per lei dal Ceo Claudio Sforza e dall'ad di Edizione, Enrico Laghi

di Redazione Economia
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Nuovo cambio ai vertici di Benetton: si dimette il Cfo, Iacopo Martini

Ancora un cambiamento ai vertici di Benetton Group. A fine luglio, Iacopo Martini, chief financial officer (Cfo) che era arrivato da Etro, ha rassegnato le dimissioni dopo soli sei mesi nel ruolo. Martini era stato selezionato a febbraio da Edizione, la holding di famiglia, per sostituire Ugo Giorgelli, il precedente Cfo che aveva lasciato alla fine dell’ultimo esercizio, chiuso con una perdita di 230 milioni di euro durante la gestione di Renon. Durante questo periodo di transizione, Martini aveva assunto anche il ruolo di portavoce per Benetton Group nelle trattative sindacali.

E così dal 2 settembre, Cristina Girelli assumerà il ruolo di Cfo. Secondo quanto riporta Milano Finanza, Girelli è stata scelta da Claudio Sforza, il nuovo Ceo di Benetton, e da Enrico Laghi, amministratore delegato di Edizione. La sua esperienza si concentra nella gestione di crisi aziendali, avendo lavorato in passato con Enrico Bondi in Parmalat, in Alitalia e all’Ilva. Girelli lascerà Ilva dopo dieci anni e ha già collaborato con Sforza durante il suo incarico a Taranto. Durante il governo Conte bis, era stata anche designata nel consiglio di amministrazione della nuova Ita. Martini era quindi una figura di transizione, non confermata dal nuovo Ceo. Sforza, infatti, è nel pieno del riassetto organizzativo  per formare il proprio team di management e affrontare il difficile compito del turnaround di Benetton. 

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Di recente sono anche state inviate lettere ai grandi rivenditori storici per pianificare la chiusura ordinata di negozi non produttivi, cosa che avrà non pochi impatti dal punto di vista occupazionale. Bain, consulente ingaggiata a dicembre, ha proposto un piano di razionalizzazione in più fasi. Sforza dovrà decidere quali suggerimenti adottare, con un impatto significativo sulla rete italiana, soprattutto al Sud, mentre all’estero le razionalizzazioni sono già in corso da anni. Si prevede che le chiusure saranno accompagnate da riaperture in aree più promettenti: Sforza presenterà il nuovo piano ai sindacati a fine settembre, mentre il 29 agosto si discuteranno le uscite volontarie.