"Benzina, governo studia accisa mobile.Almeno 3 anni per sostituire gas russo"
L'informativa al Senato del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani
Ministro della transizione ecologica
Ecco come l'esecutivo sta cercando di fronteggiare la crisi energetica conseguente al conflitto Russia-Ucraina
Price-cap europeo sulle transazioni di gas naturale all'ingrosso per ridurre il caro-bolletta e accisa mobile per attenuare invece i rincari sulla benzina, per quanto riguarda il fronte dei prezzi. Diversificazione delle forniture, contingentamento della domanda ed efficientamento energetico per ridurre la dipendenza dal gas russo. Nel corso di un’informativa al Senato, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani fa il punto sulla crisi energetica conseguente allo scoppio del conflitto Mosca-Kiev e spiega le misure allo studio del governo.
L’esecutivo sta attivando misure con impatto a breve-medio termine che stima possano portare complessivamente a ridurre la dipendenza italiana dalle importazioni di gas per circa 20 miliardi di metri cubi all'anno, ha sottolineato Cingolani, ipotizzando un incremento di importazioni del gas algerino fino a 9 miliardi di metri cubi l'anno. Oltre il 95% del gas naturale consumato in Italia (76 miliardi di metri cubi) viene acquistato dall'estero e le importazioni dalla Russia ammontano a quasi il 40% dei consumi.
"Nel lungo termine, a partire dal prossimo inverno, sarebbe necessario sostituire completamente 30 bcm di gas russo con altre fonti. Sebbene questo sia possibile in un orizzonte minimo di 3 anni, tramite le misure strutturali sotto descritte, per almeno i prossimi due inverni sarebbe complesso assicurare tutte le forniture al sistema italiano", ha aggiunto Cingolani in Senato.
Per il momento il nostro Paese l'Italia non ha problemi di approvvigionamento. “Il flusso di gas dalla Russia è il più alto mai registrato", ma "gli scenari di possibile interruzione delle forniture di gas" da quel Paese "pongono problemi" nel medio e lungo termine. Per questa ragione occorre "assicurare il riempimento degli stoccaggi in preparazione del prossimo inverno" e "far fronte all'eventuale assenza di forniture dalla Russia”, ha spiegato poi il titolare del Mite, rassicurando sul fatto che "dal punto di vista delle infrastrutture di importazione, l'Italia dispone di un sistema per l'approvvigionamento e il trasporto diversificato e abbastanza resiliente rispetto ad altri Stati membri Ue, alimentato prevalentemente con gas prodotto all'estero e importato o trasportato via mare come Gas naturale liquefatto (GNL) e scaricato presso terminali di rigassificazione".
Oltre alle "misure per incrementare la sicurezza del sistema", ha fatto presente Cingolani, il Governo "potrebbe intervenire anche con misure di contingentamento della domanda e di accelerazione dell'efficientamento energetico". "In particolare - ha esemplificato - sono ipotizzabili misure di flessibilità sui consumi di gas (per esempio interrompibilità nel settore industriale, che pero' puo' agire per brevi periodi settimanali in caso di picchi della domanda) e sui consumi di gas del settore termoelettrico (dove pure esistono misure di riduzione del carico in modo controllato) e misure di contenimento dei consumi negli altri settori".
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Il ministro ha anche fatto riferimento a un possibile "incremento delle importazioni di energia elettrica dal Nord Europa, per ridurre il consumo di gas del parco termoelettrico italiano". Infine, il titolare della Transizione ecologica ha fatto presente che "il Governo ha avviato una riflessione su ulteriori possibili misure strutturali per eliminare la dipendenza di importazioni dalla Russia" e, tra queste, c'è "il raddoppio della capacita' del Tap". Nel breve termine, è comunque "ipotizzabile un incremento di circa 1,5 bcm l'anno (5 mmc/giorno) tramite interventi sulle centrali di spinta in Albania e Grecia, a patto di avere a breve tali volumi aggiuntivi dall'Azerbaijan".
"Al fine di contenere l'impatto sui consumatori finali, il Governo sta inoltre valutando l'ipotesi di praticare sui carburanti un'accisa mobile. Il maggior gettito Iva potrebbe essere utilizzato per ridurre l'accisa e, quindi, il prezzo alla pompa", ha precisato.
Infine, un price cap a livello europeo temporaneo sulle transazioni di gas naturale all'ingrosso, oltre a portare beneficio diretto ai consumatori di gas, porterebbe anche notevoli benefici sui prezzi del mercato elettrico all'ingrosso, dove il prezzo marginale viene fissato in molte ore da generazione termoelettrica a gas". Il Governo ha portato la proposta all'attenzione della Commissione europea che la sta valutando. "Si tratta di cose ragionevoli che però rispondono a regole di mercato molto consolidate che sono difficili da cambiare", ha concluso.
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