Borsa, gli Usa stracciano l'Europa. Focus su inflazione, trimestrali e consumi

Nonostante il settore tecnologico abbia spinto al rialzo i titoli delle grandi capitalizzazioni, le small cap hanno registrato una notevole sovraperformance

di Gabriel Debach*
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Economia

Il crollo di Levi's, il saliscendi del lusso in Europa, inflazione e tassi in attesa delle elezioni in Francia e Usa

In una sessione di mercato dominata dall'attesa delle elezioni del fine settimana in Francia e dal dibattito presidenziale negli Stati Uniti, oltre all'attenzione sull'inflazione, i principali listini occidentali hanno chiuso in maniera contrastante: i mercati europei in rosso, quelli americani in verde. Un ritornello che si osserva da tre sedute consecutive. In particolare, l'S&P 500 ha sovraperformato l'europeo Stoxx 600 in 67 delle 123 sedute di quest'anno, superandolo del 6.96%.

A Parigi, i colossi del lusso come LVMH e Hermes hanno registrato cali superiori all'1% a causa dei timori di un calo dei consumi in Cina, principale mercato dei loro prodotti, mentre Kering ha guadagnato oltre il 4% dopo un upgrade da BofA. Nel settore automobilistico, Stellantis e Mercedes hanno perso rispettivamente il 4,2% e l'1,3%, influenzati da un downgrade di HSBC, mentre il settore del retail ha sofferto.

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Negli Stati Uniti, gli investitori hanno analizzato una serie di dati economici, incluse le revisioni al rialzo del PIL del primo trimestre e diversi rapporti sugli utili aziendali deludenti. Nonostante un avvio in ribasso, i mercati americani hanno recuperato, sostenuti dai dati economici più deboli del previsto che hanno abbassato i rendimenti obbligazionari e alimentato le speculazioni su possibili tagli dei tassi da parte della Fed quest'anno, come suggerito anche dalle parole del presidente della Fed di Atlanta, Bostic: "I rischi stanno diventando più equilibrati tra i due mandati della Fed" e prevede un taglio dei tassi di interesse quest'anno nel quarto trimestre.

Il rialzo delle small capo e la solidità delle banche

Nonostante il settore tecnologico abbia spinto al rialzo i titoli delle grandi capitalizzazioni, le small cap hanno registrato una notevole sovraperformance. Tale rialzo non è stato scatenato da un singolo fattore, ma da una serie di elementi che hanno contribuito a mitigare le preoccupazioni del mercato. Un insieme di dati macroeconomici positivi ha suggerito un atterraggio morbido dell'economia, mentre un'asta obbligazionaria che ha visto un calo dei rendimenti è stata accolta con favore. Inoltre, gli stress test della Fed del 2024 hanno confermato una solida posizione di capitale delle banche, riducendo i timori di default sui crediti immobiliari commerciali e contribuendo a una diminuzione del tasso di sconto applicato alle small cap.

Inflazione al ribasso e attesa per 'Indice dei prezzi dei consumi e delle spese personali

Oggi si attende il principale evento economico della settimana: la pubblicazione dell'Indice dei prezzi dei consumi e delle spese personali (PCE) di maggio, che ha significative implicazioni per la politica monetaria. Le aspettative indicano che il PCE rimarrà stabile su base mensile e registrerà un aumento annuo del 2,6%.

Questo indice, preferito dalla Fed per monitorare l'inflazione, dovrebbe mostrare un modesto rialzo dello 0,1% mensile. Recentemente, l'inflazione misurata dall'indice dei prezzi al consumo e dall'indice dei prezzi alla produzione ha sorpreso al ribasso, consolidando la percezione di un trend inflazionistico più contenuto dopo tre mesi di dati superiori alle attese. Di conseguenza, i mercati anticipano la possibilità di due tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel 2024, un aumento rispetto alla singola riduzione prevista alla fine di aprile.

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Sebbene due tagli siano un'aspettativa ragionevole, non sono garantiti; la Fed necessiterà di diversi mesi di inflazione attenuata per consolidare questa direzione. Più che il momento esatto dei tagli, è la tendenza generale verso tassi più bassi nei prossimi anni a dover rivestire maggiore importanza per i mercati.

Trimestrali: il crollo di Levi Strauss

La stagione delle trimestrali continua a evidenziare alcune debolezze significative nei consumi, come dimostrano i cali di Levi's e Nike negli USA e di H&M in Europa. Walgreens ha registrato un crollo del 22%, scambiando ora a livelli non visti dal 1998, rivelando cautela nel comportamento dei consumatori.

Levi Strauss ha subito un calo significativo del 15,3%, il peggiore dalla scorsa primavera, dopo aver mancato di poco le stime sui ricavi. Il direttore finanziario Harmit Singh ha attribuito questa performance a un ambiente di consumo cauto. Nonostante ciò, l'azienda ha superato le aspettative sul risultato netto e il Consiglio di amministrazione ha approvato un aumento dell'8% del dividendo.

Dal suo sbarco in borsa nel marzo 2019, Levi ha registrato un calo nel primo giorno di negoziazione post-pubblicazione dei risultati trimestrali in 11 occasioni su 21, con il prezzo delle azioni che ora si trova circa il 31% sotto i massimi storici e con un decremento del 4% rispetto al prezzo dell'IPO. Nonostante questi dati, ieri sei analisti di Wall Street hanno mantenuto le loro raccomandazioni da 'buy' a 'hold', con target price variabili tra i 21$ di JP Morgan e Morgan Stanley e i 28$ di Stifel Nicolaus.

Nel secondo trimestre del 2024 in particolare la società ha riportato un aumento del 9% dei ricavi a valuta costante e un EPS rettificato di $0.16, superando le aspettative. Il marchio Levi ha continuato a guadagnare slancio, in particolare nel segmento femminile negli USA, e sta espandendo significativamente il suo canale diretto al consumatore (DTC), che ha visto un incremento dell'11%. I margini lordi hanno raggiunto un record del 60.5% grazie alla riduzione dei costi di produzione e alla maggiore enfasi sul DTC. La società è inoltre in fase di trasformazione per diventare un retailer orientato principalmente al DTC, con iniziative volte a snellire il processo di go-to-market e migliorare la produttività dei negozi.

Per l'intero anno, Levi prevede una crescita dei ricavi al punto medio dell'1-3% e un'espansione del margine lordo di 180 punti base, anticipando un'accelerazione dei ricavi e della redditività nella seconda metà dell'anno, grazie a nuovi lanci di prodotto e al miglioramento nei mercati statunitense ed europeo.

Giovedì, Walgreens Boots Alliance ha registrato un calo drastico delle azioni di quasi il 25%, la peggior performance giornaliera nella storia dell'azienda, portando il titolo ai minimi degli ultimi 27 anni. Questa forte discesa è seguita alla pubblicazione dei risultati del terzo trimestre fiscale, che hanno deluso le aspettative, causando un taglio delle previsioni annuali.

Nonostante un aumento del 2,6% del fatturato trimestrale, che ha raggiunto i 36,4 miliardi di dollari, e un incremento del 2,3% nel segmento delle farmacie al dettaglio nazionali, a 28,5 miliardi di dollari, l'EPS è precipitato del 36,6% a 63 centesimi. Tim Wentworth, CEO di Walgreens, ha attribuito questi risultati a un 'ambiente operativo difficile', influenzato dalle continue pressioni sui consumatori statunitensi e dalle dinamiche di mercato che hanno eroso i margini delle farmacie. Durante la call dei risultati del terzo trimestre 2024, è stato rivelato che il settore farmaceutico al dettaglio negli USA ha affrontato sfide significative, con la necessità di investire in promozioni e decisioni sui prezzi per stimolare il traffico e la fedeltà dei clienti, impattando negativamente sulla redditività a breve termine.

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In aggiunta, l'azienda ha risentito di tendenze sfavorevoli nell'industria farmaceutica, che hanno portato Walgreens a ridurre la previsione di EPS rettificato per l'anno fiscale 2024 a $2.80 - $2.95. Questo periodo si è rivelato particolarmente difficile per Walgreens, che all'inizio dell'anno è stata sostituita da Amazon nell'indice Dow Jones. Le azioni sono scese da inizio anno di quasi il 52%.

Data la performance deludente di questo trimestre e il taglio delle prospettive annuali, non sorprenderebbe vedere gli analisti di Wall Street rivedere al ribasso i loro obiettivi di prezzo per il titolo WBA nei prossimi giorni. Un trend che prosegue già da diversi anni. Attualmente, il prezzo obiettivo medio è di $20,21, indicando un potenziale rialzo del 65% rispetto ai livelli attuali, sebbene la raccomandazione di consenso rimanga al 'Hold'.

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