Borsa, Europa incerta in vista della Fed. Milano va in rosso con le banche
La crisi in Ucraina continua a tenere i listini europei in bilico. Bper, Unicredit, Intesa e Banco Bpm mandano in rosso Piazza Affari
Borse, Europa incerta appesa alle notizie sulla crisi in Ucraina
Europa prudente e incerta sulla scia delle tensioni tra Ucraina e Russia: dopo un avvio in rialzo nel tentativo di consolidare i decisi progressi della vigilia, a metà seduta gli indici del Vecchio Continente hanno rallentato e si muovono senza una direzione precisa. A Piazza Affari il Ftse Mib scivola dello 0,24%, frenato dalle banche.
In coda al segmento principale si trovano i quattro principali istituti italiani: Bper -2,55%, Unicredit -2,38%, Intesa Sanpaolo -2%, Banco Bpm -1,93%. Regge meglio Amsterdam (+0,48%), quando Francoforte (+0,06%) e Parigi (+0,04%) oscillano sulla parità. Con l'attenzione sempre rivolta al confine tra Ucraina e Russia, sperando che la diplomazia scongiuri un possibile attacco russo, si guarda anche alle nuove indicazioni macro.
Aspettando una nuova tornata di dati Usa tra i quali vendite al dettaglio, ai prezzi all'import e alla produzione industriale tutti del mese di gennaio, dalla zona euro è arrivato il dato sulla produzione industriale di dicembre (+1,2%) che ha mostrato un rallentamento della crescita rispetto a novembre.
Inoltre, nella serata europea saranno resi noti i verbali dell'ultima riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, dal quale il mercato spera di trovare maggiori indicazioni per capire l'entità del primo rialzo dei tassi previsto a marzo e sul ritmo che la banca centrale Usa vuole seguire per alzare i tassi nel corso del 2022.
Sul fronte Bce, parlando al Financial Times, Isabel Schnabel - membro del comitato esecutivo della Bce - e' apparsa con un atteggiamento da "falco", dichiarando che l'istituto di Francoforte non puo' ignorare un aumento "senza precedenti" dei prezzi delle case quando affronta le stime sull'inflazione. Tornando ai titoli, il recupero del greggio sta sostenendo il comparto.
A Milano Saipem +3,71%, aspettando i conti preliminari e la revisione strategica, con Tenaris +1,98%, quando Eni resta piu' indietro (+0,36%). Tenta di riprendere terreno dopo la recente debolezza Interpump (+3,14%), quando Prysmian (+2,97%) approfitta dei risultati sopra le attese della concorrente francese Nexans (+5,5% alla Borsa di Parigi).
Fuori dal segmento principale, a Milano, tra i bancari in evidenza Mps (-3,97%), dopo la smentita che la società ha bisogno di un aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro, più elevato di quello previsto per il 2022 da 2,5 miliardi.
Sul fronte dei cambi, l'euro passa di mano a 1,1387 dollari (1,1377 in avvio e 1,1365 ieri) e a 131,717 yen (131,589 e 131,46), mentre il dollaro/yen si attesta a 115,666 (115,647 e 115,68). Infine, per quanto riguarda il prezzo del petrolio, il contratto scadenza Aprile sul Brent sale dello 0,9% a 94,13 dollari al barile e quello consegna Marzo sul Wti dello 0,85% a 92,85 dollari al barile.
Lo Spread tra Btp e Bund prosegue la giornata a 165 punti base, rispetto ai 167 punti dell'avvio di giornata mentre e' stabile sulla chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano si attesta all'1,948%, dopo aver toccato la soglia psicologica del 2%, per poi ritracciare all'1,99%.