Borse mondiali in profondo rosso. Nessuno crede più a Trump, tonfo di Tokyo
Male anche Shanghai, Shenzhen e Hong Kong
Borse mondiali, crolli senza fine. Malissimo i mercati asiatici
Nonostante Trump abbia tolto i dazi a tutto il mondo (Cina esclusa) i mercati mondiali reagiscono ancora in maniera negativa ai continui cambi di posizione da parte del presidente degli Stati Uniti. Regna l'incertezza e gli investitori restano spiazzati. I principali mercati azionari asiatici sono tornati in rosso venerdì, dopo aver rialzato la testa il giorno prima. Il principale indicatore della Borsa di Tokyo, il Nikkei, era in calo di oltre il 5% all'apertura della sessione, dopo il rialzo di oltre il 9% di giovedì dovuto alla tregua tariffaria di Donald Trump. Dopo i primi 15 minuti di contrattazioni, il Nikkei, che comprende i 225 titoli più rappresentativi del mercato, era in calo di 1.803,86 punti.
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In Corea del Sud, l'indice di riferimento della Borsa di Seoul, il Kospi, ha aperto con un calo di circa il 2%, perdendo 43,05 punti. Anche i mercati azionari di Shanghai, Shenzhen e di Hong Kong hanno registrato perdite all'apertura rispettivamente dello 0,13% e dello 0,75% a pochi minuti dall'inizio delle contrattazioni e dello 0,6% per quanto riguarda l’indice Hang Seng. Questi mercati hanno subito un forte calo all'inizio della settimana, ma negli ultimi giorni sono riusciti a riprendersi grazie al sostegno ai mercati annunciato dagli istituti di investimento statali cinesi e ai piani di riacquisto di azioni proprie lanciati dalle grandi aziende del gigante asiatico.
La decisione della Casa Bianca di aggiungere ai dazi con la Cina una tariffa del 20% per la crisi del fentanil, non è stata ben accolta dagli investitori negli Stati Uniti, dove i principali mercati hanno chiuso in perdita. Giovedì il Paese asiatico ha aumentato i prelievi sulle merci provenienti dagli Stati Uniti dal 34% all'84% e ha annunciato che ridurrà il numero di film statunitensi proiettati sul suo territorio come ritorsione per le misure statunitensi.