Btp, tasso medio al 3,55%. L'effetto Bce non incide: sono sempre più cari

Sebbene sia scontato il primo ribasso del costo del denaro settimana prossima da parte della Banca Centrale Europea, i rendimenti continuano a salire

di Redazione Economia
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Btp, collocarli è sempre più complicato: i valori sui rendimenti a 5, 7 e 10 anni

La Bce, con ogni probabilità, la prossima settimana taglierà il costo del denaro, si tratta di una mossa attesa da molto tempo, ma nonostante questo l'intervento della Banca Centrale Europea non sta incidendo in maniera significativa sui Btp che all'asta risultano essere sempre più cari. I tassi sono ai massimi da sei mesi. Il costo medio dell’emissione sale a 3,55%. E se il Tesoro Usa - riporta Il Sole 24 Ore - continua a riscuotere tiepido interesse per i suoi Treasury, quello italiano non fatica ad attirare la domanda degli investitori, ottenendo però il risultato a caro prezzo. Il rendimento dei BTp a 5, 7 e 10 anni collocati in asta ieri ha raggiunto il massimo degli ultimi 6 mesi attestandosi rispettivamente al 3,54%, 3,57% e 3,95% e con un aumento di oltre dieci punti base rispetto alle operazioni precedenti.

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Proiettando il discorso sul medio termine, lo scenario - prosegue Il Sole - non pare necessariamente destinato a migliorare nonostante la svolta sia ormai alle porte per la politica monetaria. Ragionando sulla forma della curva dei tassi europea (al momento invertita perché gli investitori si aspettano un ribasso da parte dell’Eurotower, ma che le attese di mercato proiettano piatta in un prevedibile futuro) Luca Cazzulani si mostra scettico: "Tutto questo - spiega il responsabile della ricerca strategica di UniCredit - è difficile da conciliare con la continua riduzione del bilancio della Bce, le prospettive economiche e di inflazione altamente incerte e i rischi di un aumento dell’indebitamento pubblico a causa dei rischi geopolitici e della transizione green".