Btp Valore, premio dello 0,5% e cedole semestrali. Come investire

Ecco come inserire nel proprio portafoglio il nuovo titolo di Stato a 4 anni dedicato al retail in collocazione da parte del Mef dal 5 al 9 giugno

di Redazione Economia
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Btp Valore, premio dello 0,5% e cedole semestrali. Come investire

Arriva, dal 5 al 9 giugno, il nuovo Btp Valore, titolo di Stato a quattro anni dedicato al retail. Le cedole, semestrali, avranno un tasso per i primi due anni e poi un altro (più alto) per i successivi due. I due tassi saranno comunicati il primo giugno (salvo rialzo). Difficilmente il "tasso sintetico" annuale (calcolato sui due valori) sarà troppo lontano da quello di un Btp classico, di pari durata (attualmente intorno al 3,45%).

Ma quanto sarà "ripido" il gradino farà comunque un po' la differenza: se il secondo tasso sarà sensibilmente più alto del primo, infatti, ci sarà un incentivo in più a tenere il titolo fino alla fine. Inoltre, se i tassi di mercato scenderanno nei prossimi anni (cosa auspicabile, perché significherebbe che l'inflazione è domata) avere flussi cedolari più corposi è un vantaggio psicologico e forse un incentivo ai prezzi del bond sul secondario.

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Il Btp Valore prevede un premio fedeltà dello 0,5% del capitale investito per i risparmiatori che lo terranno fino alla scadenza. Le cedole nominali semestrali saranno calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up): fisso per i primi due anni, che aumenta per i restanti due anni di vita del titolo.

La serie dei tassi cedolari minimi garantiti della prima emissione sarà comunicata al pubblico giovedì 1° giugno, mentre i tassi cedolari definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento del 9 giugno e non potranno comunque essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti.

Raccolta del risparmio amministrato sostenuta dal Btp

L’attrattività dei titoli di Stato, come scrive Repubblica, è elevata in questo momento tra i risparmiatori come segnalano i dati sulla raccolta delle reti dei consulenti finanziari che da inizio anno stanno registrando forti flussi sulla parte amministrata trainata proprio dagli investimenti delle famiglie in Btp, mentre resta debole la raccolta del risparmio gestito.

Cosa fare dunque? “I titoli di stato italiani, al pari di quelli stranieri, sono strumenti finanziari che è corretto valutare nell’asset allocation di un portafoglio di investimento sulla base del profilo di rischio e degli obiettivi di ciascun risparmiatore, È rischioso per i risparmiatori e, a maggior ragione, per i piccoli risparmiatori investire una fetta consistente del proprio patrimonio in una singola emissione di Btp perché ci si può ritrovare a dover disinvestire prima della scadenza sotto la parità. Il subbuglio nel mondo dei tassi d’interesse dimostra che anche nel mondo dei bond governativi si può andare incontro a perdite sostanziali”, avverte Roberto Rossignoli, gestore di Moneyfarm sottolineando che per scadenze medie e lunghe, la volatilità del Btp non è inferiore a quella di una gestione patrimoniale prudente.

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“Investire esclusivamente in Btp può far perdere possibilità di rendimento interessanti, si pensi per esempio all’azionario a 10 anni; ben diverso è inserirli in portafoglio in un’ottica di maggiore diversificazione”, aggiunge.

Dall’altra parte, invece, “inserire i Btp all’interno di un portafoglio diversificato per asset class, aree geografiche e valute, è una scelta che può risultare efficace per aumentare la diversificazione all’interno del portafoglio. Bisogna dunque fare sempre attenzione a bilanciare gli asset che si scelgono e non farsi ingolosire facilmente”, spiega Rossignoli.

Le condizioni per il premio fedeltà

Conservare il titolo fino alla scadenza, comunque, è la condizione per ricevere il premio di fedeltà, pari allo 0,5%. Gli ultimi Btp Italia emessi hanno valori "lineari" (dividendo il premio per il numero degli anni) più generosi in tre casi su quattro.

Ma i paragoni non sono mai perfetti: cambia infatti la durata (i Btp Italia sono più lunghi e il mercato vuole un premio più alto) e anche il profilo della scelta finanziaria, perché un Btp Italia veleggia se l'inflazione sale, ma resta al palo se è bassa perché il tasso reale (quello garantito al momento dell'emissione) è più basso di quello solitamente offerto dai Btp classici di pari durata.

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Di conseguenza, un premio fedeltà più robusto (come è accaduto in varie emissioni dal 2020 in poi) va in parte a compensare quest'alea, che il Btp Valore non ha (i suoi parametri sono tutti prestabiliti: non è indicizzato e ha cedole crescenti e di importo noto).

Portafogli diversificati

A parità di volatilità, un investitore in Btp, suggerisce ancora il gestore di Moneyfarm, potrebbe unire a strumenti obbligazionari diversificati globalmente anche una percentuale del 25-30% in azionario, andando ad aumentare le prospettive di rendimento.

“Al momento un Btp 10 anni riporta un rendimento a scadenza intorno al 4%, inferiore, a nostro avviso, alle prospettive dell’azionario sul medesimo orizzonte temporale. Il capitale garantito a scadenza costituisce indubbiamente un vantaggio dell’acquisto diretto di una obbligazione ma, come abbiamo mostrato, è opportuno non farsi ingannare della volatilità che lo strumento può trovarsi a fronteggiare da qui a 3-5-10 anni che non è inferiore a quella di una gestione patrimoniale prudente. Investire esclusivamente in Btp può far perdere possibilità di rendimento interessanti mentre includere titoli di stato italiani all’interno del proprio portafoglio in un’ottica di diversificazione è una scelta più efficiente”, conclude Rossignoli.

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