Buoni pasto addio, stop ai ticket: il 15 giugno si sciopera. Ecco perchè

Scatta domani, mercoledi' 15 giugno, il primo sciopero nazionale promosso da Fipe-Confcommercio, contro i buoni pasto

Economia
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Buoni pasto addio, stop ai ticket: ecco perchè il 15 giugno si sciopera 

Stop ai buoni pasto per ventiquattro ore: il 15 giugno bar, ristoranti ma anche supermercati, ipermercati ed esercizi del piccolo commercio non accetteranno pagamenti tramite i buoni pasto.

Un'azione dimostrativa che tuttavia prefigura cosa potrebbe accadere se non si arriva ad una riforma strutturale del sistema che elimini le pesanti commissioni a carico degli esercizi.

Fipe da anni denuncia un sistema che proprio nelle gare pubbliche mostra le peggiori storture. Lo Stato attraverso Consip si assicura ingenti risparmi che scarica interamente sulla rete dei nostri esercizi. 

Buoni pasto stop, Fipe-Confcommercio: "Lo sciopero del 15 giugno è solo l'inizio di una serie" 

"Questa tassa occulta che lo Stato scarica direttamente sulle imprese del nostro settore, spiega Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio, è inaccettabile. Da anni stiamo lavorando per sensibilizzare le istituzioni chiedendo una radicale modifica del sistema che salvaguardi il valore del buono pasto lungo tutta la filiera, ma finora siamo stati inascoltati".

"L'adesione allo sciopero di 24 ore indetto per domani cresce di ora in ora ed è solo l'inizio di una serie di iniziative che porteranno a non poter spendere più i buoni pasto se non ci sarà una radicale inversione di tendenza già a partire dalla prossima gara Consip del valore di 1,2 miliardi di euro".

Stop ai buoni pasto, il 15 si sciopera: anche Epam (Confcommercio) aderisce al no ticket day 

Pieno appoggio per la mobilitazione nazionale organizzata da Fipe e Fida Confcommercio insieme ad Ancd Conad, Ancc Coop, Federdistribuzione, Fiepet Confesercenti , il "no ticket day", anche da Epam, l'associazione dei pubblici esercizi (Confcommercio Milano), pieno impegno per il No Ticket Day,

"Sono due le priorità con la protesta di domani, ricorda Lino Stoppani, presidente Epam e Fipe, la riduzione immediata dei ribassi sul prezzo richiesti in fase di gara alle società emettitrici dei buoni pasto e la riforma del quadro normativo ormai obsoleto che non salvaguarda il valore nominale dei buoni e che scarica sulle attività commerciali costi sempre più onerosi con tempi di rimborso incerti".

L'impianto da seguire, rileva Epam, "dovrebbe essere quello in vigore altri Paesi, per assicurare il rispetto del valore nominale del ticket ed eliminare le gravose commissioni pagate dai pubblici esercizi presso i quali i buoni pasto vengono utilizzati". 

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