Camionisti sul piede di guerra: avanti con lo sciopero contro i rincari
Le associazioni della filiera alimentare: "E' necessario garantire la consegna dei prodotti: rischiamo "scaffali vuoti" in un momento di grande tensione"
Maurizio Longo (Trasportounito): "Nessuno vuole mettersi a fermare i mezzi di trasporto ma per noi farli partire significa indebitarsi"
Il Garante non ferma lo sciopero indetto da Trasportounito: la sospensione dei servizi di autotrasporto resta confermata. La commissione di garanzia ha invitato l'associazione a revocare il fermo, ravvisando violazioni per il mancato rispetto del termine di preavviso e l'obbligo di predeterminazione della durata dell'astensione.
L'associazione sta predisponendo la risposta, nella convinzione che il Garante abbia "preferito ignorare lo 'stato di grave necessità' denunciando gli estremi di uno 'sciopero'. In altre parole invece di valutare e intervenire sulla gravità della crisi in atto, ha preferito rispolverare i criteri di una anacronistica rigidità burocratica, in un momento in cui dovrebbe essere superata".
Il segretario generale Maurizio Longo spiega all'Agi che l'iniziativa non vuole essere uno sciopero e non c'è alcuna volontà di non far circolare camion e tir: "Nessuno vuole mettersi a fermare i mezzi di trasporto ma per noi farli partire significa indebitarsi". Longo fa notare che dopo l'annuncio dello stop sono arrivati "i primi risultati": "Molti committenti hanno chiamato le imprese di trasporto garantendo la copertura della maggiorazione dei costi".
Intanto però scendono in campo le associazioni della filiera alimentare: "È necessario garantire la consegna dei prodotti alimentari per assicurare le forniture alla popolazione ed evitare speculazioni e scaffali vuoti in un momento di grandi tensioni per la filiera", chiedono Coldiretti, Filiera Italia, Unaproa, Assocarni, Unaprol Impresapesca e Aia.
Lo stop dell'autotrasporto - affermano - può provocare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare in un Paese come l'Italia dove l'85% delle merci viaggia su strada, mettendo a rischio i prodotti più deperibili, dall'ortofrutta al latte, dalla carne al pesce ma anche alimentando una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha deciso di scrivere alla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, con l'auspicio che il Viminale possa assicurare il regolare svolgimento delle attività, evitando un peggioramento della situazione.
"Se il trasporto di alimenti e dell'ortofrutta è remunerato in modo adeguato rispetto ai costi del carburante - replica Longo - i mezzi viaggeranno, ma spesso il maggior costo rimane nei bilanci delle imprese di trasporto. Se i committenti intervengono è un bene e chi ha opportunità di viaggiare lo faccia".
Ma anche associazioni dell'autotrasporto prendono le distanze da atti bollati come "scellerati e controproducenti": Alis fa sapere che non aderirà alla sospensione dei servizi, "continuando a promuovere il dialogo come principale strumento per trovare rapide e concrete soluzioni alle criticita' riscontrate dal settore".
Altre associazioni come Unatras aspetteranno l'incontro con il governo programmato per martedì e poi decideranno quali iniziative intraprendere. Unatras e Contrasporto avevano però già indetto manifestazioni di Tir in tutta Italia il 19 marzo, avvertendo che le imprese nel frattempo, autonomamente, avrebbero potuto decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese, ritenendo più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni.
Resta quindi da attendere l'incontro tra le associazioni del settore e la viceministra alle Infrastrututre e mobilità sostenibili Teresa Bellanova: "Martedì - ha detto - torneremo al tavolo per proseguire il confronto con tutte le parti, con serietà e rigore, consapevoli che la situazione, già molto difficile, è aggravata dal conflitto in atto e consci che ognuno debba fare la propria parte senza correre il rischio di esasperare una situazione già problematica".
Bellanova ha quindi rivolto un appello all'intero settore "per ritrovare le soluzioni grazie al confronto senza correre il rischio di danni enormi e irreparabili per segmenti altrettanto importanti per la vita del Paese". Longo però non ritiene che si possa aspettare: "Credo che lunedì 14 marzo dal mercato dei servizi di trasporto mancheranno dei mezzi, non so quantificare quanti".
Articolo a cura di di Silvia Inghirami (Agi- agenzia stampa italiana)