Carburante, dopo i tagli alla produzione di petrolio boom dei listini

Dopo l'accordo di mantenere il target di produzione a 40,46 milioni di barili per il 2024, lievita il prezzo finito del carburante per i consumatori

di Redazione Economia
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Carburante, il prezzo alla pompa aumenta dopo i tagli alla produzione di petrolio al 2024

Nonostante le tensioni interne al Comitato ministeriale congiunto di monitoraggio, l’Opec+ ha stabilito di protrarre i tagli alla produzione fino al 2024. Per l’appunto, non è stato un “parto indolore”: le discussioni tra i membri sono andate avanti a lungo, posticipando l’inizio della riunione - fissata a Vienna - di sei ore. Lo riferiscono fonti interne all’Interfax.

Questo ha avuto una prevedebile ricaduta sull'aumento delle quotazioni dei prodotti raffinati, il terzo consecutivo, e quindi a rialzi sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi. Poco mosse le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per Tamoil registriamo un rialzo di due centesimi al litro su entrambi i prodotti.

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Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,824 euro/litro (invariato, compagnie 1,827, pompe bianche 1,818), diesel a 1,664 euro/litro (invariato, compagnie 1,668, pompe bianche 1,654).

Benzina servito a 1,961 euro/litro (invariato, compagnie 2,002, pompe bianche 1,880), diesel a 1,804 euro/litro (invariato, compagnie 1,848, pompe bianche 1,718). Gpl servito a 0,740 euro/litro (-1 millesimo, compagnie 0,751, pompe bianche 0,727), metano servito a 1,496 euro/kg (-4, compagnie 1,505, pompe bianche 1,489), Gnl 1,357 euro/kg (-11, compagnie 1,355 euro/kg, pompe bianche 1,359 euro/kg). E sulle autostrade: benzina self service 1,896 euro/litro (servito 2,149), gasolio self service 1,749 euro/litro (servito 2,014), Gpl 0,853 euro/litro, metano 1,582 euro/kg, Gnl 1,348 euro/kg.

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Opec, la decisione "controversa" e le posizioni dei Paesi membri

Ad infiammare il confronto sono le linee base della produzione, a partire dalle quali vengono calcolati i tagli e le quote. In questo tumulto, la posizione dell’Arabia Saudita è quella che fa più “rumore”, decidendo di programmare, al di là dell’accordo collegiale sull’estensione dei tagli al 2024, un’ulteriore riduzione volontaria dell’estrazione di greggio. Le parole del principe Abdulaziz bin Salman, ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, lo confermano: "Non potete nemmeno immaginare di cosa stiamo discutendo".

Secondo quanto afferma la Reuters, i membri più influenti dell'Opec e i maggiori produttori del Golfo guidati dall'Arabia Saudita hanno cercato di convincere le nazioni africane a bassa produzione come la Nigeria e l'Angola ad avere obiettivi di produzione più realistici. "I colloqui con i produttori africani si stanno rivelando difficili", ha affermato una fonte dell'Opec+ durante il colloquio.

Nel frattempo gli Emirati Arabi Uniti starebbero cercando di fissare una “baseline” produttiva più alta, per riflettere la propria capacità crescente. Le fonti Reuters riferiscono inoltre che sono in discussione dei tagli intorno ad 1 milione di barili al giorno, in aggiunta a quelli esistenti di 2 milioni di barili al giorno e ai tagli volontari di 1,6 milioni di barili al giorno. Questi ultimi erano stati annunciati a sorpresa ad aprile ed entrati in vigore a maggio. Il nuovo taglio porterà il volume totale delle riduzioni a 4,66 milioni di barili al giorno, ovvero circa il 4,5% della domanda globale. Di norma i tagli alla produzione entrano sempre in vigore a partire dal mese successivo all'accordo; premesso ciò, i ministri potrebbero invece concordare anche un'attuazione successiva.

La Russia estenderà il taglio volontario di 500mila barili al giorno nella produzione di petrolio fino alla fine del 2024. Lo ha detto il vice primo ministro russo Alexander Novak dopo il vertice Opec+. "Per la Russia non cambia nulla - ha aggiunto - questo taglio volontario sarà dal livello di produzione richiesto, come concordato oggi".

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