Caro carburanti, incontro governo-benzinai. Sciopero confermato

Intanto l'Antitrust indaga nelle sedi di 5 società petrolifere per "infrazioni accertate"

Economia

Governo-benzinai: un nuovo tavolo tecnico al ministero delle Imprese sul tema rincari dei carburanti

Tra le ipotesi di mediazione che starebbero al vaglio, a quanto filtra, quella di pubblicare quotidianamente il prezzo medio nazionale e regionale non su dei cartelli nei distributori ma tramite una piattaforma web ed un QR code. I benzinai, inoltre, avrebbero chiesto un alleggerimento delle sanzioni. Resta poi la richiesta degli esercenti di una generale riorganizzazione del settore, che conta circa 22mila stazioni di servizio in tutto il paese. "Il mio auspicio e' che ci sia un confronto sereno e costruttivo per migliorare il decreto.

Abbiamo intenzione di ascoltare e migliorare il decreto, di accogliere eventualmente le loro richieste e consentire di contenere ogni tentativo speculativo che possa emergere", spiega Urso al termine del vertice. Il ministro apre a possibili cambiamenti nel Dl: "C'e' sempre la disponibilita' a modifiche, che possono arrivare dal governo o anche in sede parlamentare". Le associazioni, pero', formulano giudizi differenti sull'esito del vertice. "Si e' fatto un passo avanti.

E' stato un incontro molto positivo: il Governo sta lavorando a soluzioni diverse rispetto al cartello, anche informatiche, che pur garantendo la massima trasparenza sugli impianti non impongano oneri quotidiani eccessivi ai gestori, disinnescando la questione delle sanzioni", commenta Giuseppe Sperduto, presidente di Faib Confesercenti. Poi aggiunge: "Lo sciopero per noi resta congelato in attesa di un nuovo incontro al Mimit giovedi' mattina, in cui si discuteranno questi temi". Secondo Fegica e Figisc/Anisa, invece: "Il Governo non ha saputo o voluto assumere la responsabilita' di prendere impegni concreti sulle questioni che direttamente possono incidere anche sui prezzi dei Carburanti. Immaginando evidentemente di poter continuare ad ingannare gli automobilisti gettando la croce addosso ai benzinai". Per le due sigle dunque: "Lo sciopero e' confermato. Per fare emergere serieta' e competenza richiesta c'e' tempo fino al minuto prima della chiusura degli impianti". 

Le ispezioni dell'Antitrust nelle sedi di 5 società

Intanto l'Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, insieme al Nucleo speciale antitrust della Guardia di finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle compagnie petrolifere: Eni, Esso, Ip, Kuwait Petroleum e Tamoil.

Indagini avviate sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza, come si legge in un comunicato, "in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina, fra le quali quelle a marchio Eni 376, Esso 40, Ip 383, Kuwait 175 e Tamoil 48. La documentazione e i dati trasmessi dalla Guardia di Finanza farebbero emergere, da parte delle società, condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori, in violazione dell’articolo 20 del Codice del Consumo".

Il comunicato continua: "In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale Osservaprezzi Carburanti, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo piu basso. In particolare, Eni, Esso, Ip, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori".

Il commento di Ettore Rosato (Az-Iv) sul caso caro-carburanti

"Sull'aumento della benzina e i conseguenti malumori ci vuole un atto di consapevolezza da parte del governo. Non si può scaricare la colpa sui benzinai quando sappiamo che è tutto frutto del  mancato rinnovo dello sconto sulle accise voluto dal governo Draghi e che questo governo ha deciso di non portare avanti".

Lo ha detto Ettore Rosato, deputato di Azione - Italia Viva a Isoradio. "Invece di occuparsi delle accise, il governo ha scelto di dare 800 milioni alle squadre di calcio. Nel frattempo il prezzo della benzina aumenta, e ha un effetto inflativo molto importante su tutti i prodotti dello scaffale. Non è solo una questione di risorse a disposizione come giustificato più volte dal governo, ma di scelte", osserva. 

Tags:
benzinaicaro carburantigovernosciopero