Caro prezzi, il caffè è sempre più caro ma il barista non guadagna niente
Il caffè al bar sta diventando sempre più un lusso per gli italiani. Il consumatore lo paga circa 1,10 euro, invece il barista quanto guadagna da ogni tazzina?
Inflazione e rincari per il caffè al bar
Ormai da tempo nelle principali città italiane il costo di un caffè al bar è aumentato di circa 10 centesimi, portando il prezzo finale a 1,10 euro, per effetto dell’impennata delle materie prime e l’inflazione imperante. Questo rincaro ha messo a dura prova il consumatore finale, che oltre a “ravanare” nel portamonete per racimolare i centesimini, fa sempre più i conti con l’idea di razionare il concedersi questo piccolo piacere quotidiano.
Nell’immaginario comune si è sempre tramandata la convinzione che il bar guadagni moltissimo dal ricarico che applica al prezzo di ogni tazzina di caffè servita. E invece, sembra non sia così, tutt’altro. Lo dice il rapporto annuale della ristorazione di Fipe Confcommercio, che già nel 2020 stabiliva come il prezzo medio di un caffè al banco si attestasse a 0,98 euro, ma il guadagno per il barista non arrivasse a superare gli 8 centesimi. Nel 2021, sfiorava i 10 centesimi a tazzina ma oggi, per il caro delle materie prime, il ricavo si è ulteriormente abbassato, fa sapere Gabriele Cortopassi, Direttore Responsabile dell’Espresso Academy.
Caro materie prime, i prezzi salgono ma i guadagni scendono
In questo bilancio infatti, incidono varie spese “vive” ma anche invisibili al consumatore.
Per prima cosa il fatto che, al netto dell’Iva, il costo medio per l'esercente oggi è di 0,90 euro, mentre la pregiata miscela costa al barista spende in media 20 euro al kg. Considerando che una tazzina contiene tra i 7 e i 9 grammi di caffè, a cui si sommano il costo del latte e dello zucchero e fanno salire il costo totale degli ingredienti a 18 centesimi; parliamo del 22-23% del prezzo finale di ogni tazzina. Su questo, gravano poi - ora più di prima - il costo delll’energia, l’affitto, il personale e spese accessorie, che alla fine della fiera lasciano solo 9 centesimi in tasca al barista. E pure da quelli vanno detratte le spese sull’utile.
Insomma qual è il responso finale? Secondo Cortopassi è di 6,12 centesimi il guadagno “pulito” su ogni tazzina di caffè.