Cernobbio vota per il nucleare: “Asset per la sicurezza energetica”

I risultati del sondaggio relativo al quadro economico a cui hanno partecipato i rappresentanti della business community presenti al Forum di Cernobbio 2024

di Redazione
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Economia

Il nucleare come asset per la sicurezza energetica europea. Oltre l’83% dei partecipanti è favorevole alla costruzione di nuove centrali nucleari in Europa

Cernobbio a favore del nucleare. Nel contesto della cinquantesima edizione del Forum TEHA di Cernobbio, è stato realizzato un sondaggio per raccogliere l’opinione della platea della business community sul tema della sicurezza energetica. L’esito è la fiducia schiacciante nel nucleare: più dell’83% degli interpellati è favorevole alla possibilità di costruire nuove centrali nucleari in Europa. Un tema, quello del nucleare, rilanciato e sviluppato a La Piazza, la kermesse di affaritaliani.it, insieme al ministro del Made in Italy Adolfo Urso, e il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

“Il problema più grave per le aziende è quello del costo dell’energia. Servono centrali nucleari capaci di reggere le richieste, di terza generazione. In ogni fabbrica si potranno mettere questi piccoli reattori. Non vogliamo passare dalla sottomissione al carbon fossile a una subordinazione a produttori stranieri sulle materie prime critiche. Su questa strada siamo ben avviati, tanto che solo nella microelettronica abbiamo potuto conteggiare oltre 12 miliardi di investimenti. Stiamo spingendo il paese a diventare un grande produttore di tecnologia green. Catania si avvierà a diventare il più grande produttore di fotovoltaico in Europa, vogliamo produrre in Italia le grandi turbine e pale che saranno quelle del futuro”, aveva detto Urso a La Piazza.

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"Tutte le imprese che vengono al ministero ci dicono che il problema è il costo dell'energia e il modo per fornire energia in maniera sostenibile sul piano industriale è realizzare, insieme all'energia rinnovabile, una produzione nucleare con la nuova tecnologia di terza generazione, che riuscirà a realizzare centrali nucleari che potranno poi essere installate laddove sarà richiesto”. “Il nostro paese ha aziende capaci di farlo, l'Italia deve essere un luogo dove produrre queste centrali, per poi installarle dove vengono richieste”.

Orsini a La Piazza ha affermato che “siamo leader comunque come Paese di esportazione, vuol dire che il nostro export ha un saldo positivo di 100 miliardi", ricorda. Sul tema dell'energia nucleare, trattato da Urso durante la prima serata de “La Piazza”, "io farei un ragionamento sulla competitività", spiega Orsini che aggiunge "dobbiamo incrementare l'autonomia energetica del Paese, noi siamo a favore delle fonti rinnovabili e il mix è la via e gli obiettivi che ci siamo dati per il 2030 sono molto ambiziosi". "Pensare di incrementarlo ancora fino al 2050, su questo dobbiamo essere attentissimi. Dobbiamo parlare del nucleare sapendo che saremo pronti tra 11 o 12 anni", dice il presidente di Confindustria. Con il governo italiano, "il dialogo e' continuativo, si e' parlato anche di nucleare perché' e' pezzo della politica industriale del Paese Italia".

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Il presidente di Confindustria vede di buon grado ai mix energetici, “ma bisogna capire che nel mix è ovvio che gli obiettivi sono molto ambiziosi sulle rinnovabili. Abbiamo la necessità di avere delle fonti costanti. Per questo dobbiamo, senza se e senza ma ricominciare a parlare di nucleare. Consapevoli del fatto che se cominciamo a parlarne oggi, noi saremo pronti tra 11-12 anni. Almeno cominciamo nella sperimentazione in Italia”.

Con Urso, nell'incontro di inizio agosto, “si è parlato anche di nucleare, perché la parte del nucleare è sicuramente un pezzo di politica industriale del Paese a lungo termine”. "In Europa ci sono alcune incognite che ci preoccupano, come lo stop ai motori endotermici al 2035; abbiamo bisogno di mettere al centro la neutralità tecnologica; siamo leader nel biofuel, sul Green Deal è necessario che vi sia un confronto con la prossima Commissione Europea". Sul tema energia Orsini ha aggiunto: "Bene il mix energetico ma c'è spazio per incrementarlo senza escludere anche il nucleare di nuova generazione".

 

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