Che cos'è Plenitude, la società di Eni che guarda (con calma) alla Borsa
Nel giugno di quest'anno ha prima annunciato l'Ipo, poi l'ha ritirata a causa del contesto macroeconomico sempre più complesso
Plenitude, la società di Eni che guarda (di nuovo) alla Borsa
Sembrava destinata a una quotazione molto interessante, che avrebbe portato nelle casse della casa madre una bella liquidità. Ma la guerra in Ucraina ha stoppato tutto. Parliamo di Plenitude, l'ex Eni Gas&Luce che il 9 giugno scorso annunciava la sua Ipo, salvo dover fare retromarcia due settimane più tardi a causa di un contesto macroeconomico sempre più drammatico. Plenitude è una società Benefit che si impegna, si legge dal sito, "nel creare valore per tutti gli stakeholder con un approccio integrato alla sostenibilità, dalla produzione di energia al suo uso responsabile". Non era un buon momento per collocare in Borsa un gioiellino - valutato tra i 7 e gli 8 miliardi, che dovrebbe chiudere il 2022 con almeno 600 milioni di Ebitda e che ha incrementato i margini del 58% nel secondo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2021 - che avrebbe dovuto dare all'Eni almeno 2 miliardi di liquidità extra.
Poi l'inasprirsi del conflitto russo-ucraino, la convinzione che non si sarebbe trattato di una guerra-lampo e la necessità di tutelare un asset strategico ha convinto il ceo Descalzi che la quotazione non era la scelta vincente. Nella nota emessa il 23 giugno si leggeva che, in sole due settimane, "le condizioni di mercato si sono deteriorate. Malgrado Plenitude abbia riscontrato da parte degli investitori un forte e diffuso interesse, nonché un significativo consenso sulla sua strategia, è stato valutato che la volatilità e l’incertezza che attualmente coinvolgono i mercati richiedano un’ulteriore fase di monitoraggio".
Il mese scorso, tornando sulla vicenda, Claudio Descalzi ha dichiarato che l'azienda deve "capire le condizioni, se c'è un mercato che è un mare molto agitato: non sarebbe prudente mettersi su questo mare agitato quando il fattore strategico di Plenitude non è la quotazione in Borsa, ma la società in sé stessa che vende prodotti puliti su una catena del valore completa". Un discorso che è ancora valido, come riferiscono fonti qualificate ad Affaritaliani.it: il 2023 sarà l'anno della quotazione? Dipende, non c'è alcun obbligo. Sicuramente sarebbe uno dei titoli più interessanti a Piazza Affari, ma al momento non si hanno certezze. Se le condizioni dovessero normalizzarsi, sarà naturale pensare a uno sbarco a Palazzo Mezzanotte.
Plenitude, un anno vissuto sugli scudi
Ad aprile, Plenitude ha annunciato un investimento in EnerOcean S.L., una società spagnola che sviluppa W2Power, una tecnologia innovativa per impianti eolici galleggianti. L'accordo è strutturato come una partnership di lungo termine incentrata sull’implementazione della tecnologia W2Power quale soluzione competitiva per lo sviluppo del settore eolico offshore galleggiante a livello globale. Plenitude contribuirà al programma di sviluppo di EnerOcean S.L. con capitali e competenze e deterrà inizialmente una quota del 25% della società che continuerà a operare in modo indipendente.
Sempre ad aprile GreenIT, la joint venture tra Plenitude e l'italiana CDP Equity, ha firmato un accordo con il fondo Copenhagen Infrastructure Partners (CIP) per la costruzione e la gestione di due parchi eolici offshore galleggianti in Sicilia e Sardegna, con una capacità totale prevista di circa 750 MW. A maggio è stato siglato un accordo con Ansaldo Energia per valutare tecnologie per l’accumulo di energia elettrica alternative alle batterie elettrochimiche. Tali tecnologie saranno implementate in sinergia in alcuni siti industriali di Eni in Italia, sfruttando le potenzialità degli esistenti sistemi di produzione e consumo di energia elettrica.
A luglio, Plenitude e HitecVision hanno sottoscritto un accordo per l'espansione dell'attività della joint venture norvegese Vårgrønn con l'obiettivo di consolidarne la presenza tra i più importanti player del settore eolico offshore. Plenitude cederà alla joint venture la sua quota del 20% in Dogger Bank (Regno Unito) che detiene importanti progetti eolici offshore. Grazie a questa operazione, HitecVision vedrà aumentare la propria quota di partecipazione in Vårgrønn passando dal 30,4% al 35% attraverso un apporto di capitale.
Ultima operazione in ordine di tempo, l'acquisizione dell’impianto fotovoltaico di Kellam attraverso la sua controllata statunitense Eni New Energy US. Il nuovo impianto da 81 MW è posizionato nel nord del Texas. "Lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili è fondamentale per la strategia di crescita di Plenitude, che punta a raggiungere nel mondo oltre 6 GW di capacità installata entro il 2025" ha spiegato il ceo Stefano Goberti.