Come investire durante le turbolenze di borsa: i consigli per avere un portafoglio bilanciato in caso di crollo

Il comportamento che deve tenere un risparmiatore: puntare su obbligazioni governative, su societarie di alta qualità e sui certificates

di Francesco Megna
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Dopo le turbolenze delle borse di tutto il mondo come si deve comportare un risparmiatore? Ecco i consigli

Paura di una recessione negli States, timori di una rapida fine del boom tecnologico, trimestrali poco entusiasmanti, l'improvvisa impennata dello yen giapponese che provoca il peggior tracollo della borsa di Tokyo dal 1987: tutto sembra cospirare contro la stabilità dei mercati finanziari, che si erano compiaciuti nel sogno di una ascesa irrefrenabile, incoraggiata dagli sviluppi dell'intelligenza artificiale, mentre l'economia globale si preparava a uscire incolume dalla stretta monetaria, soprattutto dopo l'avvio, a giugno, del primo ribasso dei tassi da parte della BCE, con la Fed che a breve dovrebbe seguirne l'esempio. Sino a qualche giorno fa quando gli investitori sono stati scossi dai dati americani sui salari di luglio, che hanno rimesso in discussione, agli occhi degli investitori, questo scenario, con un indice della paura Vix ritornato ai massimi dal Covid.

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Le recenti rassicurazioni della Banca del Giappone sul fatto che non alzerà i tassi di interesse mentre i mercati sono incerti non ha sinora consentito un rapido recupero delle perdite accumulate in questi giorni. La sensazione è che nel breve, dato che i movimenti dei mercati finanziari sono spesso dilatati da tecnologie avanzate utilizzate per automatizzare il trading questa volatilità proseguirà anche nei prossimi giorni. Tornano i timori su una possibile recessione negli States e ci si chiede se il previsto taglio dei tassi di interesse annunciato per settembre da parte della Fed non sia tardivo e non riesca a scongiurare la recessione.

Ma a questo punto come si deve comportare un risparmiatore? Anzitutto occorre considerare che gli investitori che hanno mantenuto la calma e conservato i propri investimenti durante i crolli del mercato azionario negli ultimi decenni hanno beneficiato di performance positive nell'anno successivo. La volatilità ha sempre una fase incontrollata di picco a cui generalmente segue un consolidamento. Sicuramente chi ha investito nel rispetto del proprio profilo di rischio (il parametro che misura il livello di rischio che assume l'investitore e la sua propensione a correre quel rischio), orizzonte temporale (che misura il massimo intervallo di tempo all’interno del quale l’investitore è in grado di non preoccuparsi delle oscillazioni di valore del proprio investimento) e obiettivi può dormire sonni tranquilli.

Attenzione invece alle mode: a volte i portafogli diventano troppo concentrati e quindi l'errore parte dall'inizio, a prescindere dall'andamento dei mercati. Spesso non si prende in considerazione il rischio e ci si appassiona a tendenze, ma se la scelta non è congruente al proprio profilo di rischio, si rischia grosso. Occorre allora ripristinare l'equilibrio del proprio portafoglio, diversamente si entra nel campo dell'azzardo. I movimenti di mercato nel breve termine sono troppo indecifrabili. Bisogna diversificare i propri investimenti affidandosi, per esempio, ai fondi comuni che rappresentano una scelta meno rischiosa rispetto all'investimento diretto in singoli titoli. I fondi che prevedono una gestione attiva garantiscono il controllo del rischio e scelte strategiche oculate.

Un portafoglio bilanciato (azionario e obbligazionario) aiuta poi a proteggere il portafoglio in caso di crollo dei mercati azionari. D'altro canto un portafoglio ben diversificato deve contenere si una percentuale di bond, ma anche una componente azionaria che è l'unico strumento che negli anni batte l'inflazione e non erode l'investimento. Occorre poi cercare una crescita di qualità, puntando su fondi che investono in aziende con palesi vantaggi competitivi ed esposte a trend strutturali che hanno loro consentito di reimpiegare gli utili in modo convincente. Puntare anche su obbligazioni governative a breve/medio termine e societarie di alta qualità: in previsione di un futuro taglio dei tassi di interesse da parte delle banche mondiali i prezzi aumenteranno. Un altro strumento interessante per gestire la volatilità è il certificate. Ce ne sono diversi: a capitale protetto, dove alla scadenza è previsto un rimborso minimo predefinito o a capitale parzialmente protetto, dove il rimborso alla scadenza si ottiene se non si verifica una condizione. In tal caso chi investe è vincolato all'andamento negativo del sottostante e può realizzare un valore di rimborso inferiore al capitale investito.