Commercio, l’Eurozona sta ancora soffrendo, ma la Germania si è risvegliata

Calo record (-8,4%) degli scambi tra Paesi europei ed Extra Ue nel primo trimestre 2024

di Daniele Rosa
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Economia

Commercio, l'Europa sta soffrendo anche nel primo trimestre 2024

Niente da fare, il Vecchio Continente non riesce a far ripartire i suoi scambi commerciali, anzi sta peggiorando. Gli ultimi dati di Eurostat sullo scambio di merci nell’Eurozona infatti rilevano che nei primi 90 giorni del 2024 vi è stato il peggior calo (8,4%) dal 2009 anno della Grande Recessione. Ma quali sono i motivi? Il calo degli scambi è un effetto coerente con il trend negativo della recessione che dal 2023 sta rallentando l’Eurozona. Due trimestri negativi, la locomotiva tedesca in forte difficoltà, con l’unica eccezione della Spagna unica a dimostrare una certa vivacità. I dati sono chiari: i paesi europei hanno diminuito i loro commerci dell’8,4% nel primo trimestre 2024 toccando i 650.770 milioni di euro (sopra i 710.000 milioni l’analogo periodo 2023). Ad inizio pandemia, nel 2020, si commerciava di più, con solo un -4%. Un dato peggiore si era visto solo nel 2009  (-20%). 

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Commerci, in minor sofferenza le attività commerciali

In minor sofferenza (-3,2%) le attività commerciali , in particolare l’export, tra l’Eurozona e  i mercati extra-UE. L’import ha sofferto meno permettendo all’area euro di avere un surplus di circa 57,5 ​​miliardi nel commercio nel mondo. Una buona notizia è che, nel primo trimestre 2024, l’eurozona ha esportato di più di quanto ha importato.Nel 2023 era avvenuto il contrario, con un deficit di 9,4 miliardi. Ma qualche spiraglio di luce sta cominciando a vedersi. L’attività , all’inizio di quest’anno, ha rilevato un piccolo rimbalzo di 0,3% e questo grazie al risveglio, inaspettato, della Germania (0,2%). “Vedremo se la sorprendente ripresa della Germania aiuterà a incoraggiare le esportazioni di beni. Se così non fosse, ci troveremmo di fronte a un primo segnale di perdita di competitività industriale», sottolinea Raymond Torres, direttore della Situazione Economica del Centro di Analisi Funcas. Insomma la vecchia Europa è ancora molto dipendente dal sua locomotiva tedesca.