Guerra Ucraina e inflazione frenano la ripresa: a marzo Pil giù dell'1,7%

Mentre le bollette aumentano, la paura anche, i consumi scendono: 8 italiani su 10 dimezzano il budget per ristoranti, bar, viaggi e abbigliamento. Il report

Economia
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Ennesima frenata per il Pil italiano: a marzo registra un calo dell'1,7%. Mentre la paura per inflazione e bollette "spaventa" le famiglie 

Battuta d'arresto per il Pil che nel mese di marzo fa registrare un -1,7% su febbraio, consolidando la tendenza al rallentamento emersa nei mesi scorsi. Nel confronto annuo la crescita si dovrebbe attestare all'1,3%, in brusco ridimensionamento rispetto ai periodi precedenti. A scattare la fotografia del quadro economico è Confcommercio nella "Congiuntura di marzo". 

Nella media del primo trimestre il Pil è stimato in calo del -2,4% sul trimestre precedente, dato che porterebbe comunque a una crescita su base annua del 3,3%. Ma anche con il pieno sfruttamento delle risorse del Pnrr, spiega il rapporto, difficilmente si raggiungerà una crescita media 2022 superiore al 3%. Non si arresta la tendenza al rialzo dell'inflazione, per la quale Confcommercio a marzo stima un +0,6% su febbraio, con un incremento previsto su base annua del 6,1%.

Rilevanti gli effetti sulla spesa delle famiglie che, a parita' di consumi obbligati, spenderanno in media 1.826 euro in piu' l'anno: 1.220 euro per luce e gas, 320 euro per carburanti, 286 euro per alimentari e altri beni essenziali. La dinamica dei prezzi e' spinta al rialzo dal persistere di forti tensioni sui mercati delle materie prime, una tendenza che, anche ipotizzando una distensione inflazionistica e geopolitica, permarrebbe secondo Confcommercio almeno fino ai mesi estivi. 

Nel primo trimestre del 2022 il prodotto interno lordo (Pil) italiano e' stimato in calo del 2,4 per cento, mentre la variazione dei prezzi al consumo dello 0,6 per cento sul mese di febbraio dovrebbe portare ad un incremento su base annua del 6,1 per cento. E' quanto emerge dall'analisi congiunturale di Confcommercio relativa al primo trimestre 2022, pubblicata oggi.

"Il quadro congiunturale e' rapidamente peggiorato nelle ultime settimane. Nel momento in cui si intravedeva una possibile normalizzazione dell'economia, legata ad una fase meno emergenziale della pandemia, l'avvio della guerra in Ucraina ha riacutizzato le incertezze e il conseguente peggioramento delle prospettive inflazionistiche ha una natura per niente transitoria. Bisogna, dunque, attrezzarsi a fronteggiare una fase di forte decelerazione dell'attivita' economica", afferma Confcommercio nel suo rapporto, sottolineando che, nel confronto con febbraio 2021, l'Indicatore dei consumi Confcommercio (Icc) registra, comunque, una variazione positiva del 5,1 per cento, frutto di una crescita del 27,7 per cento per i servizi e di un calo dello 0,8 per cento per i beni.

"Le ripercussioni della guerra in Ucraina hanno amplificato la crisi economica, che dura da due anni, e il caro energia. Frena dunque la crescita e accelera l'inflazione: uno scenario insostenibile per le nostre imprese", ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. "Serve una reazione piu' rapida - in raccordo con l'Unione europea, come accaduto per la pandemia - per finanziare questa nuova e piu' grave emergenza e per ridare altro ossigeno al sistema imprenditoriale", ha aggiunto. 

Caro bollette, otto italiani su dieci tagliano le spese non essenziali 

Le bollette aumentano, la paura anche, e i consumi scendono. Per far fronte alla stangata sulle utenze domestiche, otto italiani su 10 dimezzeranno il budget destinato alle voci di spesa non essenziali, in particolare consumi in ristoranti e bar, viaggi e abbigliamento. Allo stesso tempo, quasi un italiano su due valuta di fare scorte dei beni primari - in particolare quelli alimentari - per paura di un boom dei prezzi o di un'interruzione delle forniture. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da Ispos per Confesercenti su un campione di consumatori. Complessivamente solo il 9% degli intervistati affrontera' il caro-Bollette senza battere ciglio: il restante 91% adottera' qualche strategia di risparmio, arrivando a tagliare in media il 55% del budget previsto per le altre spese, quota che sale al 59% nelle regioni del Sud e delle Isole. 

A rimetterci sono soprattutto i consumi piu' legati all'Italian Style: cene e pranzi fuori, moda e persino il rito del caffe'. In cima alla classifica della revisione di spesa dei nostri concittadini, infatti, ci sono le consumazioni nei ristoranti, indicate come voce da tagliare dal 67%. Seguono abbigliamento e accessori (53%) e Bar (49%). Ma a soffrire e' anche il turismo: il 47% indica la volonta' di ridurre il budget per le vacanze, mentre un ulteriore 37% tagliera' anche i viaggi brevi, con meno di due pernottamenti fuori casa.

Inevitabilmente, la scure della spending review cala anche su attivita' di intrattenimento (spettacoli, musica, videogiochi, 'tagliati' dal 47%), acquisti di tecnologia (38%) e spostamenti con mezzi privati (35%). Se la bolletta svuota le tasche, la paura riempie inutilmente le dispense. Proprio mentre procedono al taglio delle spese per far fronte alla stangata energetica, quasi un italiano su due (il 49% in media, con punte del 57% al sud) ammette di stare valutando - o addirittura di aver gia' fatto - scorte di beni primari.

Obiettivo dell'assalto agli scaffali di discount e negozi alimentari soprattutto pasta e riso, indicati dal 66% di chi valuta scorte, ma anche prodotti in scatola (48%), legumi (41%), acqua e bevande (36%), surgelati (28%) e medicine (26%). A spingere all'accaparramento e' il timore di un forte aumento dei prezzi in arrivo sull'onda del conflitto russo-ucraino (61%) o addirittura di un'interruzione delle forniture (39%). "I consumi energetici sono praticamente incomprimibili e la stangata in arrivo sulle Bollette ridurra' di circa 54 miliardi i consumi sulle altre voci di spesa", spiega Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti.

"Uno scenario negativo soprattutto per pubblici esercizi e le imprese di commercio e turismo, le piu' colpite dalla crisi pandemica. E che adesso, con gli arrivi di turisti stranieri gia' ridotti dalle tensioni internazionali, vedranno mancare anche una parte importante della domanda interna. Gli interventi varati ieri dal Governo per imprese e famiglie, anche se non completamente definiti, sembrerebbero andare nella direzione giusta: ora e' importante che arrivino in fretta. Bisogna inoltre agire anche in sede europea con provvedimenti volti a gestire la crisi energetica attraverso un tetto ai prezzi delle importazioni della materia prima. Il conflitto in Ucraina e la corsa di luce e gas stanno generando aspettative negative e, in alcune fasce di popolazione, dei veri e propri allarmismi irrazionali".

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