Confindustria, colpi bassi nel weekend. Assolombarda ha scelto Garrone

Il rumor che scuote Viale dell'Astronomia: Antonio D'Amato avrebbe chiamato Orsini e Marenghi per convincerli a lasciare e a sostenere Gozzi

di Marco Scotti
Economia

Colpi bassi in Confindustria

Che il clima in Confindustria intorno alla corsa per la poltrona inchiavardata al settimo piano di Viale dell’Astronomia stia diventando sempre più caldo lo si capisce da diversi segnali. L’ultimo in ordine di tempo è andato in scena nel weekend: alcune testate hanno ripreso la notizia secondo cui i probiviri di Confindustria sarebbero intervenuti, con una lettera, per rilevare un potenziale conflitto d'interessi per l'iscrizione di Erg – l’azienda di proprietà di Edoardo Garrone - a due diverse associazioni di settore, Elettricità Futura (l'associazione confindustriale della filiera dell'energia elettrica) e Anev (energia del vento, associazione di aziende dell'eolico). Una tripla bufala: primo, perché lo stesso collegio ha smentito prontamente l’invio di una qualsiasi missiva di contestazione a Garrone. Secondo, perché la doppia iscrizione è del tutto regolare. Terzo perché le due associazioni non sono in concorrenza ma, anzi, Anev è tra gli associati di Elettricità Futura. 

LEGGI ANCHE: Confindustria, la mappa regione per regione del candidato preferito

Per questo, nelle ultime 24 ore è partita la “caccia al colpevole”, per capire chi abbia servito ai giornali una vera e propria polpetta avvelenata. Intanto, prendendo per buono che la corsa per Viale dell’Astronomia sia ristretta a quattro nomi – in rigoroso ordine alfabetico Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini – appare evidente che non ne sia stato l’autore lo stesso patron di Erg. E sembra poco plausibile che a spifferare la notizia sia stato Marenghi, sempre più intenzionato a consegnare il suo pacchetto di voti (ad oggi l’imprenditore mantovano avrebbe il quorum necessario per correre alla presidenza) a qualcuno più “lanciato”. Restano quindi Orsini e Gozzi come sospettati, anche se la bilancia sembrerebbe pendere maggiormente verso il secondo. E le indagini vanno avanti. 

LEGGI ANCHE: Confindustria, al momento solo Orsini e Marenghi avrebbero il quorum

Tornando alla corsa per la poltrona di presidente di Confindustria, al momento, l’imprenditore emiliano rimane in vantaggio, ma domani potrebbe esserci un primo passaggio fondamentale, in attesa poi della scelta dei nomi dei tre saggi che si insedieranno il 1° febbraio. Nelle prossime ore, infatti, Assolombarda si riunirà e, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it potrebbe esprimere la sua preferenza per Garrone. Il quale rimane ancora copertissimo, ma è ovvio che se dovesse avere l’endorsment pesante di Via Pantano (che ha 22 voti e quindi più del quorum necessario) potrebbe convincersi definitivamente della bontà dell’operazione e presentare poi la propria candidatura ai saggi. 

A proposito di voti, invece, sembra che al momento Antonio Gozzi abbia a disposizione quattro firme su sei totali, meno di un quarto del quorum. Per questo, secondo fonti bene informate, sarebbe sceso in campo Antonio D'Amato in persona. Il past president di Confindustria, sostenitore del patron di Duferco, avrebbe avviato un giro di chiamate a potenziali elettori lungo tutto lo stivale confindustriale. Ma c’è di più: avrebbe telefonato anche a Orsini e Marenghi chiedendo loro di ritirarsi dalla corsa e di far convergere i loro voti su Gozzi. Ma, a quanto risulta ad Affaritaliani.it, l'imprenditore emiliano non avrebbe alcuna intenzione di mollare. Insomma, a dieci giorni dall’insediamento dei saggi la corsa a Confindustria è sempre più accesa. E non mancano i siluri. 

Tags:
assolombardaconfindustriagarrone