Confindustria, il borsino aggiornato dei candidati

Orsini in vantaggio con 45 voti, Garrone in ripresa, Marenghi in calo, con Gozzi le varie categoriali

di Marco Scotti
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Economia

Confindustria, il borsino aggiornato dei candidati

La Commissione di designazione di Confindustria ha reso noto che entro la mezzanotte del 12 febbraio si dovranno depositare l'autocandidatura per la presidenza di Viale dell'Astronomia. Ad oggi, in rigoroso ordine alfabetico, sono indicati come "papabili" (ma ovviamente saranno decisive le consultazioni dei prossimi giorni): Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi, Emanuele Orsini. Ricordiamo che per poter essere ammessi è necessario disporre di almeno 19 firme, dal momento che il consiglio generale si compone di 182 voti. In alternativa si deve fare affidamento sul 10% dei voti assembleari. Il candidato deve attestare, tramite la visura camerale aziendale, di ricoprire un ruolo di responsabilità all'interno di un'azienda inquadrata in Confindustria. Inoltre non si possono avere carichi penali e nessuna carica politica anche di natura elettiva. 

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Affaritaliani.it ha potuto verificare e pubblicare il primo borsino, ovviamente ancora in fase di definizione, raccolto fra gli "accertatori" accreditati dei vari comitati elettorali. Partiamo dal patron di Erg: gli ultimissimi rumor lo accreditano di un bottino tra i 25 e i 30 voti assembleari. La provenienza? Parte della Lombardia (Assolombarda su tutti), Piemonte, Valle D'Aosta. E le sue quotazioni sono in salita. La Liguria rimane il punto interrogativo al momento: si spaccherà nella scelta tra Garrone e Gozzi? Si schiererà con Orsini?

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Per quanto riguarda Gozzi, la sua possibile candidatura vede al momento un barometro stabile, accreditato tra 10 e 15 firme. Secondo gli accertatori, il presidente di Duferco pescherebbe le sue firme soprattutto tra varie categoriali: Federacciai, Assocarta, Federbeton, Assofond, Smi (Sistema Moda Italia) e Proxi Gas. A queste si aggiungerebbero anche una firma sicura da Brescia (quella di Giuseppe Pasini), Cremona (Mario Caldonazzo Arvedi), l'appoggio di alcune aziende a partecipazione statale (che però sono state invitate ad astenersi per ora dal Mef) e parte di Confindustria Napoli.

Alberto Marenghi, le cui quotazioni sono in discesa, al momento ha ancora un serbatorio di 20-25 voti che provengono da una parte del Piemonte, del Veneto e dai membri del consiglio direttivo appartenenti alla Piccola Impresa. Infine Emanuele Orsini, il candidato che in questo momento sembrerebbe in vantaggio e che ha ricevuto l’endorsement del Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina. "È chiaro che il tipo di rapporto è ottimo e passa attraverso uno dei potenziali candidati che è colui che ha la delega con le banche. E lui lo stimo molto", ha detto Messina nel corso di una conferenza stampa.

Il borsino lo dà in crescita e a oggi sembra aver raccolto tra le 35 e le 45 firme sparse tra la Toscana, l'Emilia Romagna, il Lazio, il Trentino e parte del Veneto.