Crisi e inflazione, il modello è il localismo strategico
Localismo Strategico: un nuovo modello di sviluppo per affrontare la sfida della crisi e dell’inflazione
L’applicazione della capacità delle comunità locali di generare risorse e valore aggiunto mettendo a frutto le potenzialità presenti nei singoli Paesi
In una società dove assumono significato i simboli e gli eventi, c’è una data che entrerà nella storia: il 24 febbraio 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Viviamo in un clima di tensione e la rottura degli equilibri internazionali ha prodotto e produrrà una serie di conseguenze che impongono di ripensare il modello di sviluppo. Dobbiamo individuare nuovi paradigmi in grado di ricomporre i rapporti tra gli attori mondiali per instaurare una diversa visione del futuro in un quadro di relazioni tra soggetti pubblici, istituzioni e privati in cui si possano riconoscere e soddisfare le aspettative del cittadino universale.
Stiamo vivendo un periodo socioeconomico caratterizzato da: aumento dei costi dei principali fattori produttivi, delle materie prime, dei beni di consumo; tasso di inflazione a due cifre, aumento tassi di interesse, stretta creditizia; aumento delle differenze e delle disuguaglianze, micro e macro conflitti, instabilità e tensioni a livello internazionale. È evidente la debolezza dell’Europa, con un modello di sviluppo che non corrisponde alle aspettative e necessità dei cittadini. In questo quadro occorre accelerare il passaggio a una fase nuova che non ripercorra esclusivamente lo stanco richiamo alla crisi delle ideologie di inizio millennio. Occorre un nuovo modello, capace di saldare insieme la crescita dell’Europa e le trasformazioni degli assetti istituzionali interni ai singoli Paesi che la compongono.
Situazioni straordinarie richiedono soluzioni straordinarie. Occorrono allora nuovi paradigmi su cui ancorare i destini dell’Europa e dei Paesi occidentali, un nuovo modello di sviluppo che consenta a famiglie e imprese una nuova dimensione sociale che dal locale guardi a orizzonti globali: il Localismo Strategico.
Localismo Strategico, ovvero l’applicazione della capacità delle comunità locali (intese in senso ampio anche come nazioni) di generare risorse e valore aggiunto mettendo a frutto le potenzialità presenti nei singoli Paesi. Questo approccio genera una nuova dimensione del locale che si apre a un contesto internazionale. Localismo Strategico significa allora essere in grado di generare benessere basandosi sull’integrazione tra la globalizzazione e i fattori locali in un contesto sostenibile.
Il Localismo Strategico sottolinea come il benessere dipenda anche dal contatto con la realtà concreta nel cui ambito possano svilupparsi processi di creazione di valori (materiali e immateriali).
Tale approccio tende a rivalutare i beni e servizi in funzione del contesto in cui vengono prodotti, indipendentemente dal luogo dove verranno utilizzati e consumati.
Sono esempi concreti di Localismo Strategico e di valorizzazione delle peculiarità dei luoghi la Silicon Valley o la Wellness Valley24. Si tratta di una declinazione particolarmente adatta alle caratteristiche di innovazione, progettualità, brand, presenti in Italia. Si pensi alle filiere della moda, dell’automotive, della tradizione enologica e anche della cultura e dell’arte. In un economia globalizzata il valore costituito dalle singole valleys presenti nelle varie nazioni costituisce un nuovo paradigma economico di valore aggiunto in una dimensione globale.
La competitività dei territori a vocazione omogenea sarà glocale, le competenze delle singole valleys faranno crescere il sistema socioeconomico dei territori mettendoli in relazione con il mercato globale. Si tratta di un meccanismo motivazionale particolarmente adatto al nostro Paese che deve saper valorizzare il ruolo dei singoli che partecipano alla realizzazione di prodotti nelle strutture economiche locali, beni e servizi a dimensione internazionale consumati e/o usufruiti (nel caso ad esempio del valore del patrimonio artistico, architettonico, ambientale e paesaggistico) dal cittadino universale. I beni e i servizi che abitualmente vengono consumati nelle comunità internazionali hanno tutti provenienza e produzione in un contesto locale.
In questa logica, il Localismo perderebbe quel suo ruolo di marginale contrapposizione, di battaglia di retroguardia per la tutela delle identità, per assumere quello di laboratorio per nuovi equilibri condivisi dalle singole realtà.
*amministratore delegato Cisla