Crisi voli low cost Usa, dopo il Covid è crollato tutto. Ecco che cosa c'è dietro e come sarà il futuro
Ma in Europa le low cost continuano a fare affari d'oro...
Crisi voli low cost, il confronto tra Usa ed Europa e il crollo dei guadagni post Covid
L'emergenza Covid ha stravolto molti settori e sono in tanti a non essersi più ripresi dopo la crisi. Uno dei comparti più colpiti per ovvi motivi è stato quello delle compagnie aeree e in particolari i low cost. Ma se in Europa, nonostante un lungo periodo di difficoltà, le compagnie a basso costo hanno ripreso a guadagnare in maniera significativa, dall'altra parte del mondo, in America in particolare le cose non stanno così: la crisi ha colpito in maniera molto dura. Spirit Airlines, ad esempio, - riporta Il Corriere della Sera - primo vettore ultra low cost e sesta compagnia negli Usa per offerta, è ufficialmente in crisi. L’aviolinea — nota per la sua livrea tutta gialla e le frequenti battute nei talk show nelle tv americane — ha presentato istanza per la protezione dalla bancarotta dopo anni di perdite, una fusione fallita (con JetBlue) e un’altra mai avviata (con Frontier).
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Gli utili iniziali di Spirit - prosegue Il Corriere - hanno costretto altri vettori a offrire tariffe molto basse, in quella che è stata una vera guerra dei prezzi, proprio sulle rotte dove vola l’ultra low cost, andando progressivamente a erodere le quote di mercato e i guadagni. Ma dopo la pandemia i soldi sono arrivati in particolare dai sedili delle classi "premium" come la Business (che Spirit non ha) e i voli intercontinentali (che Spirit non opera). La società ha raggiunto un accordo preliminare con i suoi creditori (i debiti totali ammontano a oltre 9 miliardi, di cui uno da restituire l’anno prossimo), ma per il momento continuerà a volare.