Crt, il consigliere Soprano: "Profonda indignazione, spartizione di cariche"
Leggi in esclusiva la lettera mandata dal consigliere: "Azioni senza remore e pudore"
Crt, il consigliere Soprano: "Profonda indignazione, spartizione di cariche"
Nuovo capitolo della saga di Crt, tutt’altro dal dirsi anche solo a metà del suo percorso. Dopo il defenestramento di Fabrizio Palenzona, dopo l’ispezione richiesta dal Mef con le carte finite in procura, è ora il turno di Arturo Soprano, presidente emerito della Corte di appello di Torino, già membro del consiglio indirizzo dell’ente. Ebbene, il togato annuncia al presidente ad interim Maurizio Irrera la sua indisponibilità a partecipare alla riunione del consiglio d’indirizzo che si terrà domani e che è riservata ai componenti cessati lo scorso 19 aprile.
“La riunione - si legge nella lettera che Affaritaliani.it è in grado di pubblicare in esclusiva - è finalizzata a valutare vicende afferenti al cd. "patto occulto" e alla avvenuta auto-assegnazione, da parte di alcuni Membri del C.d.A., di prestigiosi incarichi in soggetti controllati o partecipati da CRT, nel corso di una recente adunanza del C.d.A. caratterizzata dalle dimissioni del Segretario Generale della Fondazione, dott. Andrea Varese, seguite dall'abbandono della riunione da parte del Presidente della Fondazione, dott. Fabrizio Palenzona, poi dimissionario. Ciò premesso, esprimo profonda indignazione per la grave condotta di alcuni Consiglieri della Fondazione -( non meno di 10-13, da quanto emerge dalla lettura della documentazione raccolta e diffusa dalla Presidenza della Fondazione-) i quali avrebbero aderito a uno scellerato patto occulto, teso, evidentemente - alla luce dell'univoco tenore delle espressioni contenute nella pattuizione - ad assicurare ai pattisti il controllo di nomine interne della Fondazione, di incarichi esterni in partecipate o controllate da FCRT e, ni genere, di affari rientranti nella competenza esclusiva del C.d.I. odel C.d.A. dela Fondazione”.
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Un attacco frontale che bolla questo accordo come “contra jus” (contrario alla legge) e che individua nel consigliere Corrado Bonadeo il principale – ma non certo unico – responsabile di quanto successo. E il patto, che viene confermato dai fatti, non è per nulla un’accolita di anonimi che agiscono nell’ombra, ma un gruppo di persone che possono essere facilmente individuate. Come? “Il patto – si legge ancora nella lettera – non è rimasto inattuato o a livello di semplice bozza ma ha trovato puntuale ed effettiva realizzazione” nella “recente votazione per la nomina dei componenti del nuovo Consiglio di indirizzo della Fondazione”.
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Non basta: la conclusione è avvalorata anche dal confronto del verbale di votazione contenente i nomi di nove Consiglieri di indirizzo uscenti confermati nell’incarico precedente “con il contenuto del documento allegato al cosiddetto ‘patto occulto’ elencante i nomi dei presunti pattisti. Il confronto tra i due elaborati – si legge nella lettera – consente di di cogliere alcune singolari e sorprendenti coincidenze di nomi che, sebbene siano, di per sé sole, prive di sicura valenza probatoria, costituiscono, comunque, univoci gravi elementi indiziari, concordanti, inoltre, con il contenuto di alcuni significativi scambi di messaggi (WhatsApp) intercorsi tra Consiglieri coinvolti nella vicenda“.
Soprano ne ha per tutti e rivolge i suoi strali incendiari verso alcuni consiglieri i quali “senza alcuna remora e pudore” in assenza di Palezona si sarebbero assegnati molteplici e prestigiosi incarichi in controllate e partecipate di Fcrt, dando così vita a una “indecorosa spartizione, come se si trattasse di dividersi ad libitum cose di loro esclusa proprietà. Desta, poi, inquietante stupore, ove confermato, li fatto che le numerose nomine in questione (in EQUITER, OGR, REAM, ULAOP) sarebbero avvenute con voto unanime e, quindi, anche con adesione degli altri Membri del Cda rimasti estranei alla indecorosa spartizione”.
In conclusione, l’augurio che l’inchiesta del Mef e l’indagine della Procura riportino il decoro e la reputazione che sono stati faticosamente acquisiti nel tempo con la costante e durevole osservanza di” tre fondamentali precetti: vivere onestamente, non ledere gli altri, contribuire ognuno per la sua parte. Una lettera di inusitata durezza che squarcia, una volta di più, il velo su una vicenda che scuote non soltanto i salotti della finanza, ma l’Italia intera. Ed è solo l’inizio.