Da Elisabeth Borne a Marta Ortega: le best women da tenere d'occhio nel 2023
Elisabeth Borne, Marta Ortega, ma anche Alisa Bowen e Mandela Schumacher-Hodge Dixon: ecco chi sono i volti e le voci che potranno cambiare il 2023
Dalla moda all'intrattenimento, le donne manager (e non solo) da tenere d'occhio nel 2023
Elisabeth Borne, Marta Ortega, ma anche Alisa Bowen e Mandela Schumacher-Hodge Dixon: sono questi (alcuni) dei volti e delle voci che con il loro “coraggio” hanno cercato di portare una ventata di cambiamento, in diversi settori- dalla politica alla moda, passando per lo sport e l'intrattenimento- nel 2022 e hanno tutte le carte in regola per essere figure determinanti e centrali anche nel 2023. Secondo la rivista Forbes saranno infatti loro le donne più “potenti” da tenere (ben) d'occhio per il prossimo futuro.
Si inizia con una figura politica chiave nella storia europea: il suo nome è Elisabeth Borne. A maggio scorso è infatti diventata la seconda donna della storia francese, dopo Edith Cresson, a diventare primo ministro, il secondo ruolo più potente nel governo di Parigi. Sessantuno anni, già ministra dei Trasporti, poi dell'Ecologia e del Lavoro, nel suo mandato ha voluto un ruolo cruciale per l'introduzione delle riforme pensionistiche per la SNCF, la compagnia ferroviaria nazionale.
Elisabeth Borne, primo ministro francese
“Dedico questa vittoria a tutte le ragazze, per dire loro realizzate i vostri sogni, perché nulla freni la battaglia per il posto delle donne nella nostra società": sono state queste le prime parole di Elisabeth Borne, nella cerimonia di scambio delle consegne con il premier uscente, Jean Castex, avvenuta lo scorso maggio.
Dopo Borne, spunta invece una figura economica. La rivista Forbes segnala infatti Faith Mukutu che nel luglio scorso è stata promossa da Cfo ad amministratore delegato di Zambeef, una delle più grandi aziende agricole dell’Africa centrale e il più grande produttore di carne bovina in Zambia. Il suo incarico è di espandere il business della società in Africa.
Mentre nella moda compare il nome di Marta Ortega, figlia del co-fondatore dell'azienda Amancio Ortega, che nel dicembre del 2021 ha assunto ufficialmente il ruolo di presidente del conglomerato di vendita al dettaglio Inditex, la holding che racchiude marchi dal calibro di Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Uterqüe. Ortega, con il ruolo di vicepresidente che ricopre ha il compito di supervisionare la crescita dei marchi. Il suo futuro appare roseo: è lei la figura delineata per assumere le redini del Gruppo.
Oltre alla moda, spazio anche lo sport. I Miami Marlins sono diventati l’unica squadra della Major League Baseball ad avere due donne nei primi due posti dirigenziali, Kim Ng, direttore generale nominata nel 2020, ma soprattutto Caroline O’Connor, promossa presidente delle operazioni commerciali il novembre scorso. Con un passato in Morgan Stanley, e come direttore presso di UBS Investment Bank, O'Connor ha contribuito con la sua preparazione, oltre che talento, a produrre un aumento esponenziale delle entrate per i Marlin: la squadra ha registrato un aumento delle presenze del 12% rispetto alla stagione 2019, secondo la MLB. All’inizio di dicembre, i Milwaukee Brewers, invece, hanno nominato Marti Wronski direttore operativo e unica Coo donna in tutta la MLB. Lasciando il baseball, Jeanie Buss è presidente e proprietaria di controllo dei LA Lakers e proprietaria di Women of Wrestling, un’organizzazione di wrestling tutta al femminile.
Per quanto riguarda invece le donne del mondo dell’intrattenimento, sono sempre di più quelle stanno assumendo posti di potere. Come per esempio Michelle Jubelirer, che alla fine del 2021 è stata promossa a presidente e Ceo di Capitol Music Group, una divisione di Universal Music Group. O Pam Abdy, diventata a giugno co-presidente e Co-Ceo del Warner Brothers Pictures Group.
O ancora, Alisa Bowen promossa presidente di Disney Plus alla fine di settembre. La Bowen, figura chiave del colosso dei media, è approdata in Disney nel 2017 in qualità di vicepresidente, Digital Media e Cto delle attività internazionali dell'azienda, dove ha guidato la trasformazione della tecnologia di trasmissione dei canali Disney, delle operazioni sui contenuti e dell'editoria digitale in Emea, Asia-Pacifico e America Latina. Ha inoltre condotto le attività commerciali globali per le piattaforme di streaming Disney, tra cui Disney+ sin dal suo lancio nel 2019, di cui ne ha seguito il successo ed il conseguente raggiungimento di 152,1 milioni di abbonati totali.
"Alisa è stata un membro indispensabile del nostro team di leadership fin dall'inizio di Disney+", ha dichiarato Paull, presidente della divisione Direct to Consumer di Disney DMED a margine della nomina. "Possiede una rara e preziosa combinazione di profonda conoscenza istituzionale, innovazione lungimirante e visione globale radicata in una forte attenzione ai nostri consumatori, che è perfettamente adatta a questo ruolo critico, e sono sicuro che avrà un impatto immediato e positivo sul business".
Un altro nome degno di entrare nella classifica è sicuramente quello di Mandela Schumacher-Hodge Dixon che la scorsa primavera è stata nominata Ceo di All Raise, organizzazione no profit dedicata a diversificare il settore tecnologico e a permettere a fondatrici donne di raccogliere più soldi.