Dalle criptovalute al bitcoin: la potenza delle lobby nei mercati finanziari

Volatilità e mancanza di regolamentazione: ecco perché le criptovalute possono rappresentare una minaccia alla stabilità finanziaria

di Ezio Pozzati
Criptovalute
Economia

La potenza delle lobbies nei mercati finanziari. Il commento 

Se non sei capace di entrare dalla porta usa la finestra o se volete: cacciato dalla porta rientra dalla finestra. Queste espressioni per dire cosa? Recentemente la SEC (Security Exchange Comminssion) ha autorizzato alcuni ETF (Exchange Traded Fund) ad operare in criptovalute. Senti senti! Ed ecco perché mi sono permesso di scrivere le espressioni di cui sopra facendo notare che: “non esiste una legge specifica negli Stati Uniti che abbia autorizzato gli ETF ad operare con le criptovalute”. Tuttavia, la SEC ha “approvato” diversi ETF che investono in bitcoin futures o in aziende che lavorano con criptovalute ad operare sul mercato.

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E la regolamentazione che fine ha fatto? Aggiungo che ho trovato molto interessante ed intelligente che: questi ETF investendo in criptovalute sono gestiti in modo simile agli ETF tradizionali, in pratica gli investitori acquistano quote o azioni dell'ETF ed il gestore dell'ETF si occupa di amministrare il portafoglio di criptovalute in base agli obiettivi di investimento dell'ETF. Per farla breve funziona come un fondo comune d'investimento, ma con alcune sostanziali differenze: 1) per la quotazione in Borsa: “gli ETF sono negoziati durante l'orario di trading, proprio come le azioni”; mentre 2) i fondi comuni non sono quotatiin Borsa ed il loro prezzo viene determinato una volta al giorno alla chiusura del mercato con il così detto NAV (Net Asset Value) o valore netto d'inventario. Una differenza non da poco. Ora, per tornare alle criptovalute, le Banche centrali hanno generalmente un atteggiamento cauto nei loro confronti. Molti istituti centrali ritengono che le criptovalute possano rappresentare una minaccia alla stabilità finanziaria a causa della loro volatilità, per la mancanza di regolamentazione e per la potenziale facilitazione di attività illegali come il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Fatemi fare una piccola chiosa: secondo gli ultimi dati nei paradisi fiscali (anch'essi non regolamentati) si troverebbero attualmente 15 trilioni di dollari (15.000.000.000.000). Impressionante! E' da sottolineare che anche alcune Banche centrali stanno esplorando la possibilità di emettere le proprie criptovalute centralizzate, chiamate CBDC (Central Bank Digital Currency), come alternativa alle criptovalute decentralizzate come i Bitcoin. Più volte ho scritto che le lobbies sono molto potenti ed anche in questo caso hanno dimostrato di riuscite ad ottenere quello che volevano.

E come disse il Faraone Remses II: “così sia scritto e così sia fatto!” E poi, chi non si fionderebbe su un mercato plurimiliardario? Ecco perché non c'è da stupirsi se le attività finanziarie hanno superato di gran lunga quelle dell'economia reale. Concludo dicendo che bisogna prestare la massima attenzione perché è dimostrato che sono solo e sempre i risparmiatori quelli che rimangono con il cerino acceso in mano. Ed ora, in riferimento a me stesso, concedetemi questa simpatica battuta proveniente da “cicciogia” Twitter: Sei utile come un “te l’avevo detto”.

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