Dati Istat, più ore di lavoro e meno produttività: il caso tutto italiano
L'Italia una delle peggiori in Ue. Sempre più start-up internazionali adottano la "settimana corta". Quanto fa bene realmente?
Dati Istat, più ore di lavoro e meno produttività. Sarà il caso di adottare la settimana lavorativa corta?
Nel 2022 la produttività del lavoro diminuisce dello 0,7%, come risultato di un incremento delle ore lavorative più intenso di quello del valore aggiunto (rispettivamente +4,8% e +4,1%).
Lo rileva l'Istat nel report "Misure di produttività. Anni 1995-2022". La dinamica negativa della produttività del lavoro segue un lungo periodo di crescita, seppur lenta, 0,5% in media negli anni 2014-2022.
In questo arco di tempo, nell'Ue a 27 si è registrata una crescita del 1,3%. La dinamica dell'Italia è risultata inferiore a quella della Germania (1,1%) ma superiore a quella della Francia (-0,1%) e in linea con quella della Spagna. Insomma un'operosità quella italiana ancora in ritardo rispetto a molti Paesi.
La "settimana corta": modello vincente?
È solo di ieri la notizia di Luxottica, l'azienda leader made in Italy nell'occhialeria, di testare la cosiddetta "settimana corta", 4 giorni lavorativi a parità di salario. Si lavorerà un giorno in meno senza impatto sullo stipendio.
Il nuovo accordo, siglato con i sindacati, consentirà ai dipendenti di avere una maggiore flessibilità tra la vita lavorativa e la gestione del tempo personale. Un modello organizzativo sperimentale che dovrebbe incrementare il welfare aziendale.
In mezza Europa e non, l'esperimento della "Four Days Week" è già in voga da qualche anno, risultando vincente: le start-up hanno registrato una maggiore produttività e un minor livello di stress dei lavoratori.