Davos, von der Leyen annuncia il Green deal Ue per tenere testa agli Usa

L'annuncio al Forum di Davos in risposta all'Inflation reduction act americano da 370 miliardi di dollari

Ursula von der Leyen
Economia

Ue, von der Leyen annuncia Piano industriale Green deal

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Forum di Davos ha annunciato il nuovo Piano industriale Green deal dell'Unione europea, in risposta anche all'Inflation reduction act americano, il piano economico da 370 miliardi di dollari voluto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden per raggiungere i target di riduzione delle emissioni entro il 2030. Un’iniziativa che ha suscitato le forti preoccupazioni di Francia e Germania. Alle famiglie statunitensi, infatti, saranno offerti incentivi fiscali, sotto forma di credito di imposta, per i pannelli solari o l'acquisto di auto elettriche, ma solo se prodotte negli States. Il che danneggerebbe la produzione europea con un calo dell’export verso il mercato statunitense.

"Abbiamo un piano, un Piano industriale Green deal. Il nostro piano per rendere l'Europa la patria della tecnologia pulita e dell'innovazione industriale sulla strada dell'azzeramento delle emissioni", ha detto von der Leyen. "Il nostro piano industriale Green deal coprirà quattro pilastri chiave: il contesto normativo, il finanziamento, le competenze e il commercio", ha spiegato la presidente della Commissione Ue.

"Il secondo pilastro del piano industriale del green Deal aumenterà gli investimenti e il finanziamento della produzione di tecnologie pulite. Per mantenere l'attrattiva dell'industria europea, e' necessario essere competitivi con le offerte e gli incentivi attualmente disponibili al di fuori dell'Ue. Per questo proporremo di adeguare temporaneamente le nostre norme sugli aiuti di Stato per velocizzarle e semplificarle".

Von der Leyen assicura "calcoli più facili. Procedure più semplici. Approvazioni accelerate”, ad esempio, “con semplici modelli di agevolazioni fiscali”. E con “aiuti mirati per gli impianti di produzione nelle catene del valore strategiche della tecnologia pulita, per contrastare i rischi di delocalizzazione dovuti ai sussidi esteri. Ma sappiamo anche che gli aiuti di Stato saranno solo una soluzione limitata che solo pochi Stati membri possono utilizzare", ha aggiunto.

"La trasformazione net-zero sta gia' causando enormi cambiamenti industriali, economici e geopolitici, di gran lunga i piu' rapidi e i piu' pronunciati della nostra vita. Sta cambiando la natura del lavoro e la forma della nostra industria. Ma siamo sull'orlo di qualcosa di molto piu' grande. Pensate: in meno di tre decenni vogliamo raggiungere il net-zero. Ma la strada verso l'azzeramento delle emissioni significa sviluppare e utilizzare un'intera gamma di nuove tecnologie pulite in tutta la nostra economia: nei trasporti, negli edifici, nella produzione, nell'energia... I prossimi decenni vedranno la piu' grande trasformazione industriale dei nostri tempi, forse piu' di qualsiasi altra volta. E coloro che svilupperanno e produrranno la tecnologia che sara' la base dell'economia di domani avranno il massimo vantaggio competitivo”, ha sottolineato von der Leyen nel suo intervento. "La portata dell’opportunità è chiara agli occhi di tutti.

L'Agenzia internazionale per l'energia stima che il mercato della tecnologia energetica pulita prodotta in serie varrà circa 650 miliardi di dollari all'anno entro il 2030, più del triplo dei livelli odierni. Per superare la concorrenza dobbiamo continuare a investire per rafforzare la nostra base industriale e rendere l'Europa più favorevole agli investimenti e all'innovazione. Questo e' ciò che gli investitori stanno guardando da vicino nei diversi mercati globali per la tecnologia pulita. Qui in Europa, ci siamo mossi per primi con il Green deal europeo per impostare la strada verso la neutralità climatica entro il 2050", ha aggiunto.

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