Def e fardello del Superbonus, il debito arriverà fino a 3mila mld nel 2025

Il conto del Superbonus è salatissimo: sei volte più alto delle stime. Le ripercussioni sulle opere del Pnrr

di Redazione Economia
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Def e conti pubblici, le previsioni di spesa e l'inversione della curva solo nel 2027

Il governo Meloni ha presentato il Def e nel documento di economia e finanza emergono anche tutti i problemi legati al Superbonus. La linea è stata tracciata a 219,5 miliardi di euro, e riguarda solo gli sconti in fattura e i crediti ceduti, senza contare quelli portati direttamente in detrazione dai contribuenti. A tanto - si legge su Il Corriere della Sera - ammonta il conto finale dei bonus fiscali sui lavori edilizi concessi agli italiani dal 2021 al 4 aprile scorso, termine ultimo per comunicare le operazioni del 2023. Sei volte di più rispetto alla previsione iniziale di spesa. Da qui al 2027 arriveranno all’incasso 160 miliardi di crediti di imposta, che si scaricheranno sul fabbisogno di cassa e sul debito.

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Troppi, secondo Giorgetti che sta pensando - prosegue Il Corriere - di allungare a 10 anni la durata delle detrazioni Superbonus, oggi scontate in 4 o 5 anni. Il puntellamento del deficit e del debito, per il ministro, è indispensabile per garantire lo spazio necessario al taglio del cuneo fiscale e delle tasse, il cui rifinanziamento è considerata "una priorità". Il percorso della finanza pubblica sarà definito in estate, dopo che la Commissione Ue avrà indicato la traiettoria per la riduzione della spesa pubblica primaria, nuovo parametro di riferimento, sul quale Giorgetti è tranquillo. Un po’ meno sul debito, (3 mila miliardi nel 2025), che nei prossimi anni salirà per l’impatto del Superbonus, senza il quale sarebbe già in discesa. L’inversione della curva, nel Def, è prevista nel 2027. Inevitabili anche le ripercussioni sulle opere del Pnrr.