Digital Bancassurance verso il boom: mercato da ben 2 trilioni entro tre anni
Il numero di banche digitali in Italia è in aumento, una risposta obbligatoria considerando che oggi 9 clienti su 10 aprono un conto corrente online
Digital Bancassurance verso il boom: mercato da ben 2 trilioni entro tre anni
Le strategie digitali introdotte dagli istituiti bancari negli ultimi anni stanno offrendo nuove possibilità all’industria assicurativa. Il modello digital bancassurance si propone oggi come una delle principali opportunità per far fronte alla rapida digitalizzazione del settore finanziario, permettendo ai clienti di acquistare, comodamente da dispositivi mobile, soluzioni di protezione innovative.
Secondo la recente ricerca Digital Bancassurance Index, realizzata da IIA – Italian Insurtech Association, che ha coinvolto oltre 100 istituti Bancari e di Offerta Finanziari a Clientela Retail e Corporate, di cui per l’80% istituti italiani e il restante 20% Gruppi Internazionali, entro fine 2023 circa il 50% delle banche utilizzerà strumenti digitali per la vendita di polizze assicurative.
Il numero di banche digitali in Italia è in aumento, una risposta obbligatoria considerando che oggi 9 clienti su 10 aprono un conto corrente online, e il 35% non si reca più agli sportelli. Secondo la ricerca IIA, l’80% del target bancario è oggi digitale, ma l’offerta assicurativa digitale è ancora limitata: nel 2022 solo 20% delle banche italiane ha distribuito prodotti assicurativi online, numero che è destinato a salire a 90% entro il 2030.
Allo stesso modo andranno ad aumentare anche il numero di prodotti offerti dalla digital bancassurance, solo 10 nel 2022, focalizzati principalmente sul ramo vita, ma che cresceranno a oltre 200 prodotti, spaziando da infortuni per lo sport, a mobilità urbana, sino alla casa.
La vendita e distribuzione di prodotti assicurativi digitali è diventato infatti un asset fondamentale nella strategia di crescita delle banche, soprattutto le neonate fintech, che si approcciano a una customer base sempre più digitale. Secondo la ricerca IIA il mercato globale della bancassicurazione ha raggiunto circa 1,3 trilioni di euro nel 2020 e dovrebbe crescere a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 6% tra il 2021 e il 2026, raggiungendo un valore di 2 trilioni di euro entro il 2026. Lato valore dei premi assicurativi l’Associazione prevede un incremento entro il 2030 fino a un massimo di 50 miliardi di euro a livello europeo.
Inoltre, secondo il Digital Bancassurance Index i volumi della digital bancassurance cresceranno esponenzialmente trainati principalmente dal ramo Vita e Danni. Nel 2021 infatti il comparto bancassicurativo ha consolidato la propria rilevanza in questi due ambiti, soprattutto nel ramo danni dove le banche italiane nel 2021 hanno accumulato il 7,8% dei premi danni totali del mercato, per un valore di 39,1 mld euro, contro il 2,9% del 2009.
Di questi, al momento, solo una minima parte è appannaggio della digital bancassurance, che ha raccolto un totale di 100 milioni di euro nel 2022. Cifra che tuttavia è destinata ad aumentare grazie all’incremento di prodotti venduti attraverso canali digitali: secondo le stime di Italian Insurtech Association si prevedono 2,5 mld di volumi di prodotti venduti entro il 2025, e oltre 14mld nel 2030, con sempre il settore danni a trainare il mercato.
“La digitalizzazione del settore finanziario è la via per avvicinare i prodotti bancari/assicurativi ad una nuova tipologia di cliente che si muove unicamente nel mondo online, che non apre conti in banca e che non chiama gli intermediari. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a importanti collaborazioni nell’ambito della digital bancassurance, tra cui Banca Sella e Yolo, che evidenzia come le banche abbiano capito l’importanza di muoversi verso un’offerta omnichannel, affidandosi a player del mondo insurtech”, ha dichiarato Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA.
In conclusione, il Digital Bancassurance Index evidenzia un livello di digitalizzazione del settore bancassicurativo non ancora adeguato agli standard e con una bassa penetrazione. Il poco utilizzo di piattaforme e strumenti digitali per la vendita di questi prodotti, e di una customer experience ancora acerba è valutato appena sufficiente dai clienti, posizionando le banche italiane a metà classifica nell’Index. Il punteggio raggiunto è di 16/30 secondo le tre direttrici sviluppate da Italian Insurtech Association per realizzare il Digital Bancassurance Index: l’utilizzo di tecnologie digitali per la vendita di polizze assicurative, l’automazione di processi aziendali, valutazione della Customer experience digitale.
La sfida per gli operatori della digital bancassurance sarà quella di sfruttare nuovi modelli distributivi emergenti per allargare il proprio bacino clienti. Tra i modelli più utilizzati troviamo:
- Embedded Insurance: l’offerta assicurativa viene integrata durante il processo di acquisto dell’offerta core o nelle carte di credito o conti correnti al fine di arricchire la proposizione;
- A scaffale: ingaggio del cliente sul sito e/o app del partner e finalizzazione dell'acquisto in ambiente partner
- Phygital: ingaggio della rete fisica nella distribuzione online di soluzioni innovative su piattaforma dedicata;
La tecnologia sarà un fattore abilitante in questa fase, perché supporterà la distribuzione di polizze nei canali digitali delle banche (internet banking e app) e aiuterà a rafforzare l’offerta di prodotti con una sempre maggiore personalizzazione, anche sul prezzo.
“L’evoluzione della digital bancassurance è in corso ma è chiaro che per raggiungere livelli di competizione ottimale c’è ancora molta strada da fare. Il sistema bancario italiano per anni è appoggiato ai canali fisici e ora è chiamato a migrare totalmente nell’universo digitale. Per accelerare questo passaggio una soluzione può essere la collaborazione tra banche e aziende insurtech, che in quanto native digitali posseggono il know-how e le competenze per offrire ai clienti le soluzioni richieste. Ma è chiaro che in una fase più matura le banche dovranno mettere a sistema una serie di iniziative per aggiornare le proprie competenze e migliorare l’offerta, passando da prodotti standardizzati a un maggiore livello di personalizzazione e rilevanza, studiati per essere venduti in modalità stand-alone.” Conclude Simone Ranucci Brandimarte.