Economia
Nomine, la Lega torna a parlare di Eni: ecco perché e che cosa succede ora
Il Carroccio non si sente escluso dalla partita in corso, ma vuole giocarsi bene le sue mosse, come su una scacchiera
"Sulle nomine è in corso una partita a scacchi"
“La Lega non si sente esclusa dal dossier delle nomine. Ma è una partita a scacchi, e come tale ognuno deve fare la sua mossa. Nel Carroccio le carte, in materia di nomine, continua a darle Giorgetti, che conosce molto bene come funzionano certe vicende”. Così ad Affaritaliani.it una fonte qualificata spiega che cosa si nasconde dietro i due attacchi – in una settimana – che la Lega ha mosso nei confronti di Eni ed Enel. Come mai due volte in sette giorni, dopo che l’ultimo intervento, del segretario Salvini, sul tema nomine risaliva al 10 gennaio scorso? Andiamo con ordine.
Lunedì 20 febbraio, in serata, alcuni esponenti della Lega emettono una nota in cui chiedono un cambio di passo per le grandi aziende come Eni ed Enel: “Devono cambiare profondamente le loro politiche e il loro approccio alla modernità” si legge nella nota. Chi l’ha mandato? Qualche indizio effettivamente c’è. Ad esempio, è difficile immaginare che sia stato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a far vergare queste parole. L’inquilino di Via XX Settembre conosce troppo bene i meccanismi del Palazzo e sa che un attacco così duro può portare a un irrigidimento delle parti in causa.