Disastro debito pubblico, aumento da record. Che mazzata per i risparmiatori

Debito pubblico da record, disastro delle PA. Aumento di oltre 105 mld nel 2023

Al termine del 2023, il debito complessivo delle Amministrazioni pubbliche italiane ha raggiunto la cifra di 2.862,8 miliardi di euro. Questo segna un aumento rispetto alla fine del 2022, quando il debito ammontava a 2.757,5 miliardi di euro, equivalente al 141,7% del Prodotto Interno Lordo (PIL). A rivelarlo è la Banca d'Italia.

L'aumento del debito rispetto all'anno precedente, pari a 105,3 miliardi di euro, è stato influenzato principalmente dal fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, valutato in 89,2 miliardi di euro. Altri fattori che hanno contribuito sono stati gli effetti complessivi degli scarti e dei premi sull'emissione e sul rimborso dei titoli, nonché la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e le variazioni del tasso di cambio, con un valore di 9,6 miliardi di euro. Inoltre, le disponibilità liquide del Tesoro sono aumentate di 6,5 miliardi di euro, raggiungendo 49,9 miliardi di euro.

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Nel corso del 2023, la quota del debito detenuto dalla Banca d'Italia è diminuita, scendendo al 24,3% alla fine dell'anno rispetto al 26,1% registrato alla fine del 2022. Infine, la vita media residua del debito a dicembre è risultata essere in linea con i livelli registrati alla fine del 2022, pari a 7,8 anni.

L'incremento di oltre 100 miliardi rappresenta un rischio, e un costo, per il Paese. Primo, perché appesantisce i conti pubblici nazionali riducendo i margini operativi del governo. Secondo, perché complica la gestione del debito nei confronti degli investitori istituzionali e delle controparti europee. In mano ai piccoli risparmiatori c'è circa il 13% dell'intero ammontare.