Il governo taglia gli sgravi al Sud. Divella: "Un danno". Niente più pasta

L’amministratore delegato dell’omonimo pastificio di Bari: “Quegli sgravi servivano per l’occupazione e la competitività"

di Redazione
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Divella: “Un danno alle imprese cancellare la decontribuzione"

"Se il governo vuole creare un danno alle imprese del Sud, decretando la fine della decontribuzione è sulla buona strada". Lo dice, intervistato da 'Repubblica', Vincenzo Divella, amministratore delegato dell'omonimo pastificio di Rutigliano, in provincia di Bari, nel commentare la comunicazione che il ministro Fitto ha fatto alle organizzazioni sindacali sul termine degli sgravi a giugno per le imprese del mezzogiorno.

"Che la decontribuzione fosse a tempo determinato, era risaputo. Il punto è un altro: prima di decretarne la cessazione, sarebbe stato opportuno individuare misure alternative. Invece, non sappiamo che cosa accadrà dopo giugno. Incertezza assoluta. Come si può lavorare in queste condizioni?".

La misura, ricorda Divella, "ci ha permesso di recuperare un po' di competitività rispetto alle imprese del Nord e di alcuni Paesi europei confinanti". Inoltre, indica l'imprenditore, ha portato a un aumento dell'occupazione: "Negli ultimi due anni abbiamo registrato una crescita grazie a questa misura e ad altre di minore entità e abbiamo beneficiato anche della riduzione graduale dell'inflazione".

Secondo Divella, adesso c'è il rischio di una contrazione dei posti di lavoro, perché "le aziende assumono se vengono messe nelle condizioni di produrre. Se calano i livelli di produzione, le ripercussioni sull'occupazione sono inevitabili. Il punto non è questo. Bisogna mettersi in testa che la sudditanza del Sud rispetto al Nord si riduce sostenendo la crescita delle imprese meridionali. La crescita crea occupazione e ricchezza per l'Intero Paese".

Infine, parlando al quotidiano delle misure del governo, se l'autonomia differenziata "dovesse andare in porto", per Divella "i danni per il Sud saranno ingenti. Se adesso paghiamo prezzi altissimi per l'accesso ad alcuni servizi e prestazioni, penso alla sanità, con l'autonomia differenziata sarà sancito che potrà permettersi di farsi curare fuori regione, per esempio a Milano, soltanto chi avrà i mezzi economici per farlo. Sarà la fine dello spirito solidaristico sancito dalla Costituzione". 

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