Dolce&Gabbana, il beauty traina i ricavi: crescita a doppia cifra. Ma l'effetto tassi pesa sulle perdite

Il colosso della moda cresce a doppia cifra: bene i ricavi, il fatturato balza da 1,59 a 1,87 miliardi, ma occhio "all'effetto-tassi"

di Andrea Giacobino
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Economia

D&G, la perdita è stata di 17,5 milioni rispetto a quella di 39,7 milioni del precedente esercizio

Crescita a doppia cifra dei ricavi spinta soprattutto dal beauty ma, a sorpresa, l’ultima riga che segna ancora una consistente perdita per l’effetto-tassi. Sono i numeri allo scorso marzo appena depositati del bilancio consolidato della D&G srl, la cassaforte dei due noti stilisti Stefano Dolce e Domenico Gabbana di cui ciascuno ha il 50%. L’esercizio, infatti, ha registrato anno su anno un balzo del fatturato da 1,59 a 1,87 miliardi di euro (+28 e del 17% a parità di tassi di cambio) ma la perdita è stata di 17,5 milioni rispetto a quella di 39,7 milioni del precedente esercizio.

Scomponendo le vendite 953 milioni (+2%) sono state realizzate dal canale retail (divisione moda che comprende le vendite dei negozi a gestione diretta, fisico e digitale e quelle legate all’alta gioielleria, alta sartoria e alta orologeria) e 857 milioni (+65%) da quello wholesale (moda e prodotti di bellezza con le vendite del beauty che sono balzate da 104 a 496 milioni).

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Sulle vendite retail il mercato italiano pesa il 20%, l’Europa il 30%, le Americhe il 27%, la Cina e il sud est asiatico il 10% mentre nel wholesale l’Europa rappresenta il 31%, le Americhe il 49% e l’Italia solo il 9%. Passando alla marginalità l’ebitda è progredito anno su anno da 73,2 a 81 milioni e l’ebit da negativo per 21,1 milioni è tornato in positivo per 3,1 milioni. Anno su anno la posizione finanziaria netta da positiva per 14,1 milioni è diventata negativa per 167,2 milioni per l’assorbimento di cassa degli investimenti i debiti verso banche, colpiti dal rincaro dei tassi, sono saliti da 358 a 495 milioni.