Donnet ad Affari: “Chi gestisce Generali ha una grande responsabilità"

Il manager, numero uno del Leone, alla presentazione dell’opera d’arte “I mari del mondo” di Fabrizio Plessi

di Marco Scotti
Economia

Donnet ad Affari: “Chi gestisce Generali ha una responsabilità enorme”

“Le Generali sono un pezzo importante della storia del Paese. Questo retaggio consegna a noi che gestiamo la compagnia una grande responsabilità: quella di creare e gestire un futuro sostenibile per l’azienda in qualsiasi tipo di scenario”. Ne è convinto Philippe Donnet, group ceo della compagnia triestina, che Affaritaliani.it ha incontrato in esclusiva a margine della presentazione dell’opera “I mari del mondoOmaggio a Zaha Hadid” dell’artista Fabrizio Plessi.

La creazione di un futuro sostenibile per l’azienda riguarda sicuramente l’enorme tematica ESG (Environmental, Social and Governance), ma anche la battaglia che si continua a combattere nel consiglio di amministrazione. Non è un caso, dunque, che Donnet abbia riferito ad Affari che sotto la sua gestione si siano fatti “tanti passi in avanti in questi ultimi anni e che il focus sia ancora su quello”. Pochi minuti prima della presentazione dell’opera, infatti, si era consumato l’ennesimo consiglio di amministrazione dai nervi tesi. Raggiunto l’accordo sui nuovi comitati ma non su chi dovrà farne parte, visto che Roberta Neri avrebbe rinunciato a prendere il posto di Francesco Gaetano Caltagirone in consiglio e i nomi di Luciano Cirinà e Claudio Costamagna non sembrano poter essere avallati dalla maggioranza.

Professione Manager: che cosa serve per diventare un numero uno

Sulla falsariga di quanto già chiesto a manager dal curriculum di grande spessore come Paolo Scaroni, Vera Fiorani, Alessandro Benetton, Pietro Labriola, Affaritaliani.it prosegue nella sua indagine per capire quali siano i passaggi necessari per diventare un vero numero uno. Per Philippe Donnet, la strada per diventare capo di una grande azienda come Generali deve necessariamente essere “un percorso non troppo accademico, ma più un percorso di esperienza nel settore che conosco, le assicurazioni. L’unico modo di imparare questo mestiere è attraverso l’accumulazione di esperienza”. 

 

“I mari del mondo – Omaggio a Zaha Hadid”

Passando poi alla presentazione dell’opera, Donnet ha spiegato che “abbiamo bisogno di arte e di bellezza, fa parte della sostenibilità. Noi siamo una compagnia molto legata a Venezia e quindi ci voleva qui a Milano nella nostra torre di CityLife un po’ di Venezia e un po’ di acqua. Grazie all’opera di Fabrizio Plessi ormai abbiamo questa presenza dell’acqua che ci renderà felici ogni mattina”.

L’opera è la prima video scultura dell’artista Fabrizio Plessi su scala monumentale. Nata da una committenza di Generali e concepita come una video installazione site specific, l’opera interpreta le linee dinamiche e per certi versi drammatiche dell’architettura di Zaha Hadid secondo un andamento orizzontale ed espanso, asimmetrico, interrotto da continui cambiamenti di direzione, evidenziati da fiumi di acqua digitale che scorrono dentro schermi a led. L’opera, collocata nell’atrio principale al pianoterra della Torre Generali, sarà visibile fino al 20 giugno.


Philippe Donnet, ceo di Generali; Fabrizio Plessi, autore dell'opera; Andrea Sironi, presidente di Generali
 

Nelle intenzioni dell’artista l’opera vuole riprodurre “l’occhio che scorre senza sosta dentro gli spazi architettonici progettati da Zaha Hadid”, come ne fosse una visualizzazione scultorea, oltre ad essere una metafora dei nostri tempi, imprevedibili e instabili, di cui Plessi sa cogliere non solo l’ansia, ma anche la convulsa bellezza, sublimata da un mezzo tecnologico in cui la luce dei led e il movimento del flusso elettronico diventano mezzi di elevazione, sublimazione e rigenerazione delle forze distruttive del nostro tempo.

La committenza dell’opera di Plessi, in linea con una concezione dell’arte come linguaggio partecipativo e strumento di dialogo e condivisione con le comunità, si iscrive nel più ampio impegno di Generali per la sostenibilità, per una transizione verso un’economia e una società più sostenibili che ha come obiettivi il contenimento del riscaldamento globale, lo sviluppo delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione del consumo di risorse naturali e la promozione dell’economia circolare insieme alla protezione e al ripristino della biodiversità e la prevenzione dell’inquinamento. Un impegno che si esprime non solo attraverso iniziative di condivisione del patrimonio artistico e culturale della Compagnia per celebrare la bellezza attraverso l’opera di grandi artisti ma anche per costruire intersezioni culturali capaci di generare idee e innovazione.

Reputation Manager: sale Philippe Donnet

Nell’ultimo mese riemerge l’attenzione dei top manager alla leadership. Questo il dato in evidenza della classifica Top Manager Reputation di aprile. L’aggiornamento dell’Osservatorio permanente di Reputation Science sulla reputazione online dei vertici delle aziende attive in Italia mette in luce la tendenza degli executive italiani a tarare la propria comunicazione su temi legati alla Leadership, complici anche riconferme e pubblicazione dei dati trimestrali: quasi un contenuto su due (47%) nell’ultimo mese è legato a questa dimensione strategica. Stabile la dimensione Esg (28%): un trend ormai consolidato nella loro comunicazione.

Al primo posto troviamo Carlo Messina (81.51. Ad aprile la dimensione Leadership si conferma fondamentale anche per Claudio Descalzi (80.56), premiato insieme al Presidente del consiglio Mario Draghi nell’ambito dei Distinguished Leadership Awards dell’Atlantic Council. Chiude il podio, grazie ai risultati del primo trimestre e all’attenzione ai valori Esg, l’Ad di Poste Italiane Matteo Del Fante (78.11). Francesco Starace di Enel è quarto con 76.78 punti, davanti a Stefano Antonio Donnarumma di Terna (74.65). John Elkann, che ha accolto Mark Zuckerberg a Torino, si conferma guida per il cluster Industria (71.39) grazie ai ricavi record del gruppo Stellantis. Ha commentato i buoni risultati del trimestre anche Renato Mazzoncini di A2A (71.24), mentre Leonardo Del Vecchio (69.18) conferma il proprio ruolo e una tendenza all’innovazione con la partnership Luxottica-Meta. Dietro di lui Giorgio Armani (67.50) e Brunello Cucinelli (65.82), compaiono nel cluster della moda anche Renzo Rosso (61.54) e Remo Ruffini (61.24). Sale Philippe Donnet (63.34), riconfermato alla guida di Generali. Balzo in avanti anche per Luigi Ferraris (60.91) di Ferrovie dello Stato Italiane, insignito del premio Guido Carli. Leadership, ancora una volta. Guida il settore Media&Telco Urbano Cairo (60.43).
 

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