Enel cerca un partner per le batterie in Italia e apre alla cessione del 49%

Il valore stimato del 49% delle infrastrutture di accumulo di Enel potrebbe oscillare tra gli 800 milioni e il miliardo di euro

di Redazione Economia
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Flavio Cattaneo
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Enel cerca un partner per le batterie in Italia

Enel è alla ricerca di un partner di minoranza per la sua divisione di sistemi di accumulo delle energie rinnovabili in Italia. Secondo diverse fonti riportate dal Corriere della Sera, il gruppo energetico italiano è propenso ad aprire il capitale della divisione, una parte cruciale della transizione verde, responsabile di immagazzinare l'energia prodotta da fonti rinnovabili come sole e vento per poi rilasciarla sulla rete in base alle esigenze. La strategia di Enel, assistita da Mediobanca e Bnp Paribas, è quella di cedere il 49% della società, differenziandosi così dal precedente piano di dismissioni che prevedeva la cessione della maggioranza. Questa modifica è stata introdotta dal nuovo amministratore delegato, Flavio Cattaneo, il quale intende mantenere il controllo su attività ritenute più strategiche e redditizie, come la gestione delle batterie.

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Durante il Capital Markets Day, Cattaneo ha sottolineato che, grazie alla flessibilità finanziaria e ai flussi di cassa positivi, il debito non è più un problema per Enel. Ciò permette al gruppo di decidere quale divisione valorizzare, in che misura e a quale prezzo. Il valore stimato del 49% delle infrastrutture di accumulo di Enel potrebbe oscillare tra gli 800 milioni e il miliardo di euro, secondo le prime simulazioni. Diversi fondi di investimento, che avevano già presentato offerte per l'acquisizione della maggioranza, sono ora interessati a questa nuova opportunità. Tra questi fondi vi sono Sosteneo, la nuova società di gestione del risparmio di Generali Investments, il fondo francese Infravia, già impegnato in investimenti infrastrutturali in Italia, e il gestore olandese Dif, recentemente acquisito dal colosso britannico Cvc.

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Questa operazione si inserisce nel piano strategico di Enel, che mira a razionalizzare gli investimenti concentrandosi su quelli con maggiore ritorno e minor rischio. Per le rinnovabili, comprese le batterie, il gruppo ha destinato 12 miliardi di euro tra il 2024 e il 2026, con l'obiettivo di coinvolgere investitori terzi per circa la metà di questa cifra (6,1 miliardi). Enel valuterà quindi l'opportunità di aprire il capitale delle singole società a fondi infrastrutturali, fondi pensione e altri attori istituzionali.