Enel, Scaroni: "Non sono amico di Putin. Anche Prodi e Merkel erano d'accordo"

Il neo presidente risponde alle accuse: "Gli accordi che feci con la Russia? Il governo era stato avvertito. Era considerato un partner affidabile"

di Redazione Economia
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Enel, Scaroni: "Il governo Berlusconi era stato informato su Gazprom"

Paolo Scaroni, neo presidente di Enel affronta due temi caldi: i rapporti con la Russia e il gas. Il dirigente respinge tutte le accuse sul presunto stretto legame tra lui e Putin: "Non è vero - dice Scaroni a Repubblica - non siamo amici, non mi sento vicino al presidente russo". Al contrario, all’epoca in cui firmò con Eni gli accordi sul gas russo con Gazprom ebbe l'ok del governo Berlusconi e della Nato. E quando ha visto Putin a Trieste era "con l'allora presidente del Consiglio Enrico Letta. Fu un incontro ufficiale, come tutti gli altri in cui l’ho visto. Erano partner commerciali dell'Italia. Come lo erano di tutti i principali Paesi europei. Pensavo che fossero fornitori affidabili, come lo pensava Angela Merkel e il cancelliere austriaco. Quando siamo subentrati ad un oppositore di Putin, rilevando la sua società di gas, il problema sull'affidabilità dello Zar non me lo sono posto, né io, né Enel, né Prodi. Il governo era informato di tutto e diede il via libera, era il 2007".

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Scaroni entra nello specifico e affronta il tema dell'attuale prezzo del metano, svelando un fatto inedito: "Se c’è qualcuno che specula sul gas? Nel momento in cui Paesi come la Norvegia approvavano, in seno alla Nato, le sanzioni alla Russia, - prosegue Scaroni a Repubblica - sapevano che Putin avrebbe reagito alzando il prezzo del gas. E loro che esportano gas, potevano fare in modo che il rincaro non gravasse sui loro partner. Perché la Norvegia deve venderci i suoi 120 miliardi di metri cubi di gas all'anno a un prezzo molto più alto di quello a cui lo vendeva prima dell'invasione russa in Ucraina?". Proprio il fondo sovrano della Norvegia si era opposto a Scaroni alla presidenza di Enel.

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