Eni, opere ambientali in Kazakistan per 110 mln: evitata sanzione da 5 mld
Le trattative sono in corso con il governo del Kazakistan per risolvere le questioni ambientali riguardanti il giacimento petrolifero
Eni, opere ambientali in Kazakistan per 110 mln: evitata sanzione da 5 mld
Eni si avvia a una transazione in Kazakistan per evitare una sanzione ambientale di 5 miliardi di dollari. Le compagnie coinvolte, compreso Eni e le altre tre grandi aziende petrolifere del consorzio Kashagan (Shell, ExxonMobil e Total), investiranno 110 milioni in progetti sociali e ridurranno lo stoccaggio di zolfo nel giacimento di Kashagan. In caso di mancato accordo, le aziende avrebbero potuto ricorrere a un arbitrato internazionale. Le trattative sono in corso con il governo del Kazakistan per risolvere le questioni ambientali riguardanti il giacimento petrolifero. Il consorzio Kashagan, che ha sviluppato il giacimento petrolifero offshore da 55 miliardi di dollari, è già coinvolto in un arbitrato separato su costi contestati di oltre 13 miliardi.
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La bozza di accordo preparata dalle società prevede l'impegno a investire ulteriori 110 milioni in progetti sociali nei prossimi due anni, una cifra significativamente inferiore alla potenziale sanzione ambientale richiesta dalle autorità kazake, ma rappresenta un compromesso che cerca di evitare una multa multimiliardaria. Nel 2022, il consorzio Kashagan ha affrontato ritardi e sforamenti dei costi a causa di problemi operativi, inclusa la corrosione e la rottura delle tubazioni causate dal gas solforoso. Il gigantesco giacimento nel Mar Caspio è stato costretto a ridurre la produzione e a sospendere l'attività per la manutenzione. Il titolo di Eni, in risposta a queste notizie, ha chiuso la seduta a Piazza Affari con una perdita dello 0,4% a 14,9 euro per azione.