Eni Plenitude, multa da 6 mln dal Garante della privacy per telemarketing

Contestate le chiamate promozionali effettuate senza il consenso dell’interessato e assenza di controlli sui contratti acquisiti tramiti contatti illeciti

di Redazione Economia
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Stefano Goberti, ceo di Plenitude 
(Fonte immagine: Imagoeconomica) 
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Eni, 6 mln di sanzione da Garante privacy a Plenitude su telemarketing. L'azienda replica: "Operato corretto" 

Il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato Eni Plenitude per 6.419.631 euro, in merito ad alcune pratiche di telemarketing. In particolare, il Garante contesta alla società del gruppo del Cane a sei zampe chiamate promozionali effettuate senza il consenso dell’interessato o rivolte a numeri iscritti al Registro pubblico delle opposizioni e l'assenza di controlli sui contratti acquisiti tramite contatti illeciti.

Come spiegato dal Garante, il provvedimento arriva a seguito di 108 segnalazioni e 7 reclami nei confronti della società, che lamentavano la ricezione di telefonate indesiderate. Nel corso dell'istruttoria, il Garante ha anche chiesto a Eni Plenitude i dati delle proposte di acquisto effettuate dalla rete di vendita e concluse con l’attivazione di servizi energetici, relativi a una “settimana campione”: su 747 contratti stipulati nel periodo di tempo individuato, 657 sono arrivati da un contatto illegittimo. Numeri che, se fossero ipoteticamente proiettati su un anno, porterebbero a 32.850 forniture attivate in modo illecito. Oltre al pagamento della sanzione, il Garante ha imposto a Eni Plenitude il divieto di ogni ulteriore trattamento dei dati dei reclamanti e dei segnalanti.

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Secondo il Garante, risultano gravi, in particolare, le lacune riguardanti il controllo e monitoraggio di agenzie e sub-agenzie e la commistione di data-base. Inoltre, sempre secondo il Garante, per rispettare la norma non basta allontanare il singolo agente o effettuare attività di audit in caso di anomalie, ma servono misure che impediscano l’ingresso nei sistemi aziendali di contratti stipulati in base a contatti telefonici illeciti o di trarre vantaggio economico da condotte illegittime.

Infine, il Garante ha indicato che la società dovrà comunicare ai 657 interessati contattati illecitamente gli esiti del procedimento in base a un testo da concordare con l’Autorità, predisporre controlli affinché contratti generati da contatti illeciti non entrino nel patrimonio aziendale e garantire il rispetto dei principi del trattamento, con particolare riferimento agli obblighi di aggiornamento, cancellazione e rettifica dei dati personali relativi alla clientela.

Eni Plenitude replica: "Operato corretto, valuteremo impugnazione"

Plenitude "conferma la correttezza del proprio operato rispetto a quanto richiesto dalla normativa di riferimento, sia sotto il profilo della tutela dei dati personali, sia della gestione dei propri partner. La Società approfondirà il provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali riservandosi di valutarne l’impugnazione". Cosi' un portavoce della società Eni Plenitude riguardo la multa del Garante privacy in merito a pratiche di telemarketing. "L’Azienda assicura che continuerà a contrastare, anche con azioni giudiziarie, condotte e pratiche illecite a tutela dei consumatori e del corretto funzionamento del mercato" aggiunge.