La guerra degli Agnelli, una battaglia alla ricerca dell'eredità "perduta"

Il vitalizio di 770mila euro al mese che Margherita versava alla madre, i figli "beneficiari irregolari" dell'eredità: la guerra in casa Agnelli

di Rosa Nasti
sullo sfondo Margherita Agnelli in primo piano  Lapo , John Elkann e  Ginevra Elkann
Economia

Guerra Agnelli, madre contro figli: una battaglia legale lunga 20 anni

Anche una delle famiglie più influenti d'Italia nasconde i suoi scheletri nell'armadio, una guerra lunga 20 anni in perfetto stile soap opera: madre contro figli alla ricerca dell'eredità "perduta". Da tempo oramai Margherita, figlia di Gianni e Marella Agnelli, sospetta che una parte del patrimonio del padre (e della madre in quanto ereditiera) sia stata occultata agli eredi e al fisco. Da anni Margherita cerca di ricostruire il patrimonio effettivo, e l'inchiesta penale appena aperta a Torino è solo l'ultimo capitolo della ventennale guerra giudiziaria aperta dalla madre contro i figli John, Lapo e Ginevra. In particolare, il caso ora si riapre per presunte irregolarità fiscali nei confronti di John Elkann, del commercialista Gianluca Ferrero (presidente della Juventus) e del notaio svizzero Urs Robert Von Grünigen. L'inchiesta parte da un esposto di Margherita, dove ai tre indagati vengono contestate  le disposizioni testamentarie decise dopo la morte dell’Avvocato, avvenuta nel 2003 e la rendita vitalizia che Margherita versava alla mamma, Marella Caracciolo.

La secondogenita di Gianni torna alla carica e passa dal civile al penale. La guerra di successione con i figli John, Lapo e Ginevra Elkann sembrava ormai risolta, ma in realtà Margherita non ha mai digerito di essere stata "esclusa" dall'asse dell'azienda di famiglia ed essere liquidata come una "qualunque", pur ricevendo un patrimonio che tra immobili, opere d'arte e gioielli si aggira attorno a 1,16 miliardi di euro. Ma quali sono i motivi che avvelenano tanto l'Agnelli? Cosa porta una mamma a schierarsi così "ferocemente" contro i propri figli? In realtà Margherita Agnelli di figli ne ha altri cinque oltre Lapo, Ginevra e John, e sono i figli nati dal marito e conte francese, Serge de Palhen, anch'essi schierati contro i fratellastri.

Ma torniamo al 1997. Giovanni Alberto Agnelli, a tutti noto come Giovannino, muore prematuramente a causa di un tumore all'intestino. Viene a mancare nella linea diretta di successione il predestinato e "pupillo" dello zio Gianni Agnelli, che si trova a dover designare un nuovo erede del gruppo. L'Avvocato necessitava di qualcuno che lo avrebbe succeduto nel momento in cui non fosse più stato in grado di gestire personalmente l'azienda. Questa responsabilità ricade su John Elkann, scelto da Gianni affinchè, al momento della sua morte, prendesse il controllo della Dicembre, la società che deteneva e tuttora detiene la quota più rilevante dell'azienda che controlla il gruppo Agnelli. La volontà dell'Avvocato viene siglata, nero su bianco nel marzo del 1999, alla presenza di tutti, compresa la stessa Margherita, sua figlia. 

Gli equilibri della famiglia reggono per un po', finché quattro anni più tardi l'Avvocato non muore e viene aperto il testamento. Da qui Margherita inizia la sua diatriba contro la famiglia, contestando le volontà del padre e avviando una lite conclusasi solo nel 2004, anno in cui si arriva agli accordi. Sulla base di questi accordi la secondogenita si impegnava a vendere le sue quote della Dicembre alla madre Marella in cambio del cospicuo patrimonio di 1,16 miliardi, senza contare la collezione di dipinti di  Picasso,  Goya o Klimt. Margherita rinunciava alle sue quote, con la consapevolezza di non poterle rivendicare in futuro. In questo contesto i tre figli, nati dal primo matrimonio con Alain Elkann, diventavano gli eredi del patrimonio Agnelli. Patti chiari, amicizia lunga e così fu per lungo tempo, fino al 2019, quando viene a mancare la madre e vedova di Gianni, Marella Agnelli.

La successione di Marella era già definita da tempo e condivisa anche negli accordi stretti nel 2004. Le quote della Dicembre di cui aveva mantenuto fino ad allora l'usufrutto, intestate in nuda proprietà a Lapo e Ginevra, venivano lasciate ai nipoti, a John spettava il 60% delle azioni, mentre il restante 40% equamente diviso tra gli altri due. Alla figlia Margherita invece andarono tutti gli immobili. Questo però a Margherita non bastava. E non bastavano neanche più i patti stabiliti anni prima. Agnelli sceglie le vie legali, lo scopo? Azzerare l'eredità del padre Gianni, sostenendo che i beneficiari irregolari di quest’eredità siano John, Lapo e Ginevra Elkann. Si dà il via a quattro procedimenti giudiziari in sede civile in Svizzera e uno a Torino, al quale ora si aggiunge l’inchiesta della procura.

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Ai tre indagati vengono contestate condotte illecite tra il 2018 e il 2019, legate ai bonifici versati da Margherita alla madre Marella, un vitalizio di 770mila euro al mese. La somma contestata è del valore di 8 milioni e 244 mila euro, somma che secondo Margherita non è stata adeguatamente dichiarata, a suo discapito. In poche parole l'Agnelli denuncia che la madre avrebbe dovuto pagare in Italia le tasse su quei soldi che lei bonificava ogni mese. Pertanto, nell’esposto presentato alla procura di Torino, assistita dall’avvocato Dario Trevisan, Margherita sostiene che la madre avrebbe occultato la sua vera residenza, che risultava essere in Svizzera mentre risiedeva effettivamente in Italia. Di conseguenza le tasse, che sarebbero spettate al fisco italiano, non sono state pagate adeguatamente. Un illecito fiscale. Oltre questo, alla morte della madre, Margherita, diventata legittima proprietaria di alcuni immobili (due ville di Torino, Villar Perosa e Villa Frescot),  una volta preso possesso, contesta anche la mancanza di alcuni quadri al suo interno, "ammanchi di beni di ingentissimo valore di proprietà del padre", così li definisce lei.

Fino ad oggi, le contestazioni mosse da Margherita e portate avanti nei tribunali hanno bloccato il processo di eredità dei suoi tre figli, John, Lapo e Ginevra. L'obiettivo di Margherita è più che cristallino: invalidare tutti gli atti testamentari dal 2004 fino ad ora, ristrutturando e cancellando completamente l'eredità della famiglia. Quella non tanto misera liquidazione a Margherita non è mai andata giù, come non le è mai andata giù la preferenza dei genitori per i figli di primo letto, trascurando Maria, Pietro, Anna, Sofia, Tatiana, nati dal matrimonio con Serge Graf von der Pahlen. Ed ora, ecco che la seconda figlia dell'Avvocato torna all'attacco, intentando una nuova causa contro i suoi stessi figli. 

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