Ex Ilva, niente collasso per l'acciaieria: sul tavolo 15 manifestazioni di interesse
Si è chiusa la fase preliminare della gara internazionale per l'ex Ilva: sul tavolo del governo sono arrivate 15 manifestazioni di interesse. Il ministro Urso soddisfatto: "Evitato il collasso"
Ex Ilva, sul tavolo 15 manifestazioni di interesse. Urso: "Evitato il collasso"
Niente "collasso" per l'acciaieria di Taranto: sul tavolo del governo sono arrivate "manifestazioni di interesse da parte di 15 attori internazionali e nazionali, alcuni dei quali hanno presentato una manifestazione per l'intero asset produttivo e altre per alcune parti non complete degli asset", ha annunciato il ministro delle Imprese del Made in Italy Adolfo Urso, parlando a margine di un evento a Catania. Questa notta si è chiusa infatti la fase preliminare della gara internazionale per l'ex Ilva. Secondo le ultime indiscrezioni stampa, sarebbero diversi i soggetti interessati al polo produttivo: dai giapponesi di Nippol Steal all'ucraina Metinvest, gli indiani di Vulcan Steel e Steel Mont, i canadesi di Stelco ma anche gli italiani del gruppo Marcegaglia.
Da oggi, secondo il ministro Urso, "inizia una fase in cui queste aziende potranno accedere a ulteriori informazioni sulla base delle quali costruire i loro piani industriali, finanziari, ambientali e occupazionali. E nel contempo, ove ci fossero altri interessati potrebbero comunque farlo in cordata con questi. E comunque è sempre possibile che altri accedano ad una manifestazione di interesse". "Penso che nei prossimi mesi definiranno piano industriali tra loro concorrenziali e noi sceglieremo quello che sarà migliore per garantire il rilancio della siderurgia nazionale e il percorso green del sito dell'ex Ilva che noi pensiamo possa diventare il più grande sito siderurgico green d'Europa", ha aggiunto.
"Abbiamo preso in mano il destino di quello che è il più grande polo siderurgico italiano a fine febbraio, quando vi erano appena materie prime di approvvigionamento per 4 giorni: se non l'avessimo fatto dopo pochi giorni sarebbe stato chiuso anche l'ultimo altoforno per mancanza di materie prime e ciò avrebbe portato al collasso", ha rimarcato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. "In appena 6 mesi i commissari sotto le nostre indicazioni sono riusciti a risistemare la piena funzionalità di quell'altoforno e a programmare l'apertura di un secondo altoforno nell'ottobre di quest'anno e di un terzo prima nella parte prossimo anno", ha detto Urso. "Nel contempo in questi 6 mesi abbiamo creato le condizioni, anche con il prestito ponte dell'Ue, per una gara internazionale, di cui si è chiusa questa notte la fase preliminare", ha concluso Urso.
Ex Ilva, Iaia (FdI): "Al via i primi bonifici per l'indotto"
"Come previsto e come annunciato, le aziende dell'indotto Ex Ilva, creditrici nei confronti dell'azienda, che hanno i requisiti previsti dalla legge, stanno cominciando a ricevere i primi bonifici nella misura del 70 o 80 % del dovuto. Abbiamo mantenuto la parola data grazie ai 120 milioni messi a disposizione dal Governo Nazionale. Per questo, ringrazio il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, tutto il Governo ed i commissari straordinari per il grande impegno e l'attenzione prestata nei confronti della città di Taranto e delle imprese", ha affermato in una nota Dario Iaia, deputato FdI e presidente provinciale del partito a Taranto. "Non dimentichiamo però - aggiunge - l'atteggiamento assunto dai soliti disfattisti tarantini che parlavano di 'bidone di stato'. In realtà il vero bidone, e non solo in questo caso, lo hanno fatto loro come quando nel 2015, con il governo a guida Pd, non hanno consentito di recuperare un euro alle imprese dell'indotto. Solo parole e zero fatti. A questo punto, speriamo che la Regione Puglia non faccia la stessa cosa ed invece si attivi per mantenere l'impegno assunto nei confronti dell'indotto versando la restante parte".