Fabriano dice addio ai fogli di carta per ufficio: fine di un'era. Bloccati però i 173 licenziamenti previsti

Il brand del gruppo Fedrigoni punta adesso sui passaporti

di redazione economia

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Fabriano, la svolta: basta fogli di carta per ufficio si punta sui passaporti

I tempi cambiano e la tecnologia avanza spinta anche dall'intelligenza artificiale e il segnale che uno degli strumenti più usati a livello lavorativo e non solo sta perdendo la sua importanza arriva dalla storica fabbrica di carta: Fabriano. La scelta di uscire dal business della carta per ufficio è stata quasi obbligata per il gruppo, dopo la ricerca di nuovi partner, andata a vuoto, e di possibili acquirenti, anche questi inesistenti. Meglio quindi - riporta Il Corriere della Sera - lasciare perdere, anche perché si tratta di un settore che non dà margini e di cui non si vedono sviluppi futuri: si stampa sempre meno e la concorrenza della finlandese Upm Raflatac e della finno-svedese Stora Enso non lascia spazi.

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Era il 1976 quando l’azienda ha iniziato a sfornare carta da ufficio notte e giorno. Ora la notizia bomba: smetterà di produrla. La buona notizia, però, - riporta Il Corriere della Sera - è che il gruppo Fedrigoni, al quale fa capo il brand, con la storica macchina F3 ha bloccato anche i 173 licenziamenti minacciati nell'ottobre scorso. E che la società – controllata dagli americani del fondo Bain Capital dal 2017 – non ha intenzione di lasciare Fabriano, che dal 1264 significa carta. La ricollocazione nelle altre fabbriche avverrà nei prossimi 12 mesi, il tempo della cassa integrazione straordinaria.

Ora l’azienda - prosegue Il Corriere - punta a spingere l’acceleratore sulla carta premium e su quella per i passaporti, che ha fatto registrare una crescita della domanda dopo la Brexit. Lo sa bene Marco Nespolo, amministratore delegato del gruppo: "L’anno che abbiamo davanti ci darà il tempo di identificare nuove opportunità occupazionali anche grazie al potenziamento di alcuni segmenti del business Fabriano, come le carte speciali per il disegno artistico, le carte di sicurezza (leggi passaporti, appunto) e i prodotti per la scuola e la cartoleria realizzati nelle Marche, su cui intendiamo investire", rassicura l'ad.

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