Fed, l’inflazione sta rallentando ma la battaglia è ancora lunga

Jerome Powell alla Camera americana spegne gli entusiasmi sui prossimi rialzi

di Daniele Rosa
Economia

Fed, la battaglia contro l'inflazione non è ancora vinta

“La battaglia contro l'inflazione non è vinta e c’è una lunga strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo prefissato del 2%” lo ha detto il presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti, Jerome Powell, alla Camera dei Rappresentanti. A livello mondiale l’ economia è in acque agitate da tre anni. Dall’inizio cioè della pandemia che ha sferzato le economie dei paesi industrializzati e massacrato quelle dei meno avanzati e costretto  governi e banche centrali a mettere sul campo giganteschi stimoli fiscali e monetari.

A fronte di tutto quel denaro sembrava una partita quasi vinta ma, a rovinare tutto, ecco “l’operazione speciale” di Putin in Ucraina. Sanzioni, tagli di gas, energia cara e inflazione in salita. Fed e Bce hanno alzato i tassi di interesse e costretto le economie e le famiglie a mesi di difficoltà. Ora sembra che il trend inflazionistico possa ribassare ma proprio il presidente della Fed nell’ultima audizione alla Camera dei Rappresentanti ha smorzato i facili ottimismi.

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Fed, previsti nuovi rialzi dei tassi entro fine anno

“L'inflazione è leggermente rallentata dalla metà dello scorso anno. Tuttavia, le pressioni inflazionistiche rimangono elevate e il processo per riportare l'inflazione al 2% ha ancora molta strada da fare-ha ribadito Powell-quasi tutti noi, nella Federal Open Market Committee, siamo convinti che dovremo alzare un po' di più i tassi di interesse entro la fine dell'anno.

Nonostante nell’ultima riunione abbiamo mantenuto la fascia prudente tra il 5-5,25%”. Il numero uno della Fed si è detto consapevole di come l'economia stia navigando in acque difficili con il credito più rigido per le famiglie e le imprese. La Fed ha aumentato il tasso di interesse ufficiale di cinque punti percentuali dall'inizio dello scorso anno ma i risultati di questa stretta forte richiederanno del tempo per manifestarsi pienamente, soprattutto per quanto riguarda l'inflazione.

Fed, stabilire i prezzi per garantire piena occupazione

Le previsioni del comitato di politica monetaria suggeriscono che i tassi di interesse salgano di mezzo punto in più, al 5,5%-5,75%, fino alla fine dell'anno, anche se Powell ha confermato che la scelta sarà di navigare a vista giorno dopo giorno. "Il ripristino della stabilità dei prezzi è fondamentale per gettare le basi che consentano di raggiungere il massimo livello di occupazione e prezzi stabili nel lungo termine” ha sottolineato Powell. Uno spazio nell’audizione è stato riservato allo tsunami della banche americane ( Silicon Valley Bank, Signature Bank e First Republic Bank).

“I recenti fallimenti bancari, tra cui quello della Silicon Valley Bank, e le conseguenti tensioni bancarie hanno evidenziato l'importanza di garantire standard e pratiche di vigilanza adeguati per banche di queste dimensioni. Ci impegniamo ad affrontare queste vulnerabilità per un sistema bancario più forte e più resiliente. Le maggiori banche Usa sono "molto ben capitalizzate" e quindi la banca centrale dovrebbe stare attenta a non danneggiare il modello di business delle entità più piccole”. Quindi regole chiare ma nemmeno troppo stringenti. Il business della grande America deve  andare avanti costi quel che costi.

 

 

 

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