Fisco, spazzati via dieci anni di tagli dell'Irpef con l'inflazione 2022-23

Così il peso delle tasse è salito rispetto al 2014. L'analisi dell'Ufficio Bilancio sui conti pubblici italiani, dopo la mazzata dell'Ue per il troppo deficit

di Redazione Economia
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Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti
Economia

Fisco, pensionati e lavoratori dipendenti i più colpiti dall'inflazione. I dati

L'Europa ha colpito duro sull'Italia per l'eccessivo deficit e ora serviranno interventi da 10-12 miliardi all'anno per rientare nei parametri stabiliti da Bruxelles. Dall'analisi dei conti pubblici italiani fatta dall'Ufficio parlamentare di Bilancio emergono tutti i problemi e le incongruenze legate al Fisco. Gli analisti - riporta Il Sole 24 Ore - mettono a confronto il reddito disponibile oggi con quello del 2014, a parità di potere d’acquisto. Il risultato è il conto dell’impatto reale di un decennio avviato dal Bonus Renzi da 80 euro, proseguito con la sua estensione a 100 euro operata dal Governo Conte-2 per arrivare alle quattro aliquote targate Mario Draghi poi ridotte a tre per quest’anno dalla scorsa legge di bilancio del Governo Meloni. Così due anni di inflazione in corsa sono bastati a mangiarsi gli effetti di un decennio di tagli all’Irpef.

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Proprio su queste basi - prosegue Il Sole - la presidente dell’Upb Lilia Cavallari ha avvertito nella relazione che oltre alle "coperture strutturali", "l’eventuale conferma della decontribuzione richiederà correttivi per evitare gli effetti distorsivi che si verificano in prossimità delle soglie di applicazione". Per i pensionati, lo squilibrio è maggiore e arriva ad aumentare il carico fiscale a parità di potere d’acquisto dell’1%, mentre comprendendo anche le altre tipologie di reddito il risultato è un aumento del carico dello 0,72 per cento. Fra i dipendenti, a quota 25mila euro lordi annui gli interventi sull’Irpef hanno offerto 991 euro di reddito disponibile, ma l’inflazione del periodo ne ha chiesti 1.343 con un saldo negativo di 352.