Economia
Conti pubblici e deficit eccessivo, mazzata dall'Ue: ecco cosa succede ora
L'Italia ha tre mesi di tempo per preparare un piano che riduca il debito. Il commissario Ue all'economia, Paolo Gentiloni: "Non è un ritorno all'austerità"
Conti pubblici, Italia sotto procedura dell'Ue per deficit eccessivo. Giorgetti: "Mossa attesa, il taglio del cuneo fiscale sarà confermato"
La Commissione Ue ha aperto una procedura per deficit eccessivo per Italia, Francia e altri cinque Paesi: Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Dopo i passaggi previsti, spiega, proporrà le raccomandazioni al Consiglio sul rientro del disavanzo nel pacchetto di autunno del semestre europeo. L'esecutivo comunitario ha poi valutato che la Romania non ha preso azioni efficaci per la correzione del deficit chiesta dal Consiglio.
Ecco che cosa cambia
Ora il governo italiano ha tre mesi di tempo per preparare un piano volto a ridurre significativamente il livello del debito entro i prossimi sette anni. Un piano che, come riporta La Stampa, accompagnato da riforme e investimenti in linea con le priorità europee, deve affrontare un aggiustamento strutturale dei conti pubblici di almeno 10 miliardi di euro all'anno, escludendo gli effetti ciclici e le misure straordinarie.
Questa decisione segue l'approvazione del nuovo Patto di Stabilità e crescita durante il Consiglio dell'Unione europea, nonostante l'astensione della maggioranza dei partiti durante la votazione parlamentare dell'Ue. Secondo il nuovo quadro di governance economica europea, spetta ai singoli Paesi definire autonomamente i loro piani di aggiustamento, sebbene l'Italia sia vincolata dall'apertura della procedura in caso di superamento del tetto del 3% nel rapporto deficit/PIL.
Il piano di aggiustamento dovrà considerare un miglioramento strutturale dell'0,5% del Pil annuo, pari a circa 10 miliardi di euro, con la possibilità di alcune flessibilità limitate nel triennio 2024-2027 in caso di aumento dei costi di finanziamento. Tuttavia, previsioni recenti indicano che senza modifiche alle politiche attuali, il deficit strutturale italiano potrebbe aumentare, richiedendo uno sforzo maggiore per raggiungere il miglioramento desiderato.
Nonostante la Commissione non fornisca indicazioni quantitative precise all'apertura della procedura, verrà trasmessa una "traiettoria tecnica" entro settembre alle capitali, definendo gli obiettivi di aggiustamento da raggiungere entro sette anni. Questa traiettoria sarà basata sull'analisi della sostenibilità del debito e terrà conto delle penalizzazioni possibili rispetto ad altri Paesi sotto procedura.
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Gentiloni: "Per Piani spesa molto lavoro, Italia ha sostegno Ue"
"Da qui al prossimo autunno ci sarà moltissimo lavoro di preparazione dei piani pluriennali di spesa e l'Italia potrà contare sul sostegno della Commissione europea e l'eccellente collaborazione instaurata con i vari governi nell'ambito del Pnrr". Lo ha detto il commissario Ue all'economia Paolo Gentiloni in un videomessaggio inviato alla presentazione del Rapporto annuale dell'Upb.
"Seppur tra mille incognite l'economia europea volta pagina e lo fa anche grazie alle nuove regole di bilancio. Non posso essere presente perché proprio oggi la Commissione adotta il pacchetto di primavera del semestre con le raccomandazioni specifiche di ciascun paese e la sussistenza per l'apertura" delle procedure per disavanzo eccessivo, "un momento importante per l'attività della commissione a Bruxelles, che arriva dopo 4 anni di sospensione del Patto e l'approvazione definitiva del nuovo quadro di governance. Quattro anni straordinari per l'economia europea per gli shock che l'hanno investita in rapida successione e l'eccezionale resilienza che ha saputo dimostrare", ha aggiunto.
"Le nostre economie hanno mostrato una straordinaria resilienza negli ultimi anni, anche grazie alla nostra risposta politica collettiva. Guardando al futuro, dobbiamo continuare ad affrontare le sfide strutturali che frenano la nostra competitività, a partire dall'attuazione determinata dei piani di ripresa e resilienza. Sono fiducioso che il semestre europeo, insieme al nuovo quadro di governance economica, continuerà ad aiutarci a realizzare i nostri obiettivi comuni".
"Dopo quasi quattro anni di clausola di salvaguardia generale, le nostre politiche economiche e fiscali entrano in un nuovo ciclo. Ciò non significa ritorno alla normalità, perché non viviamo in tempi normali. Tanto meno, torniamo all'austerità, perché questo sarebbe un terribile errore". Lo ha detto il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni presentando il pacchetto di primavera del semestre europeo.
Giorgetti: "Procedura sul deficit era attesa, il taglio del cuneo fiscale sarà confermato"
"La procedura di infrazione non è una notizia, era ampiamente prevista, l'avevamo detto già un anno fa. D'altronde con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sulla procedura di infrazione, a margine della presentazione del Rapporto dell'Upb. "Abbiamo un percorso avviato dall'inizio del governo di responsabilità della finanza pubblica sostenibile, che è apprezzata dai mercati e dalle istituzioni Ue, andremo avanti così, quindi non è niente di sorprendente, anzi all'applicazione delle vecchie regole del Patto", ha detto il ministro.
Giorgetti: "Taglio cuneo fiscale è un must"
In vista della prossima manovra di bilancio “bisogna essere molto selettivi, bisogna privilegiare le politiche più utili e valutare quelle che sono meno utili. È un grande lavoro che nei prossimi mesi dovremo fare" ha proseguito il ministro. Alla domanda se tra le misure "utili" ci sia la conferma del taglio del cuneo fiscale ha risposto: "L’ho detto e lo ribadisco tra tutte le misure di cui si discute questa è un ‘must’. Un impegno inderogabile e la prima cosa che dobbiamo assicurare".
"Risorse inevitabilmente a soggetti più esposti"
Le risorse disponibili - ha proseguito - vanno inevitabilmente destinate alla mitigazione dell'impatto di eventuali shock sui soggetti più esposti. Ritengo necessario che il percorso di aggiustamento che si andrà a definire nel Piano strutturale di bilancio su cui stiamo lavorando dovrà consentire di fornire il necessario supporto alla crescita e al sostegno dei redditi da lavoro". "Il percorso di aggiustamento che si andrà a definire nel Piano strutturale di bilancio su cui stiamo lavorando dovrà consentire di fornire il necessario supporto alla crescita e al sostegno dei redditi da lavoro" sottolinea Giorgetti. "Non posso che concordare con il passaggio del Rapporto nel quale si sottolinea la necessità di preservare gli investimenti, in particolare quelli con un moltiplicatore elevato". "Tuttavia, non posso esimermi dal sottolineare che, su questo terreno, la riforma delle regole di bilancio europee non è pienamente andata nella direzione che avevo auspicato".
"Finiti i tempi del finanziamento pubblico a fondo perduto"
"Nei prossimi anni, la politica di bilancio non potrà che essere improntata al principio della selettività. È finito il tempo del finanziamento pubblico a fondo perduto senza riuscire ad assicurare la messa a terra delle opere. Serve, una volta per tutte, dotarsi di strutture per fissare le priorità, dare i target massimi di crescita della spesa e definire gli strumenti più idonei di finanziamento", aggiunge. "Anche per effetto delle nuove regole di bilancio europee, non possiamo più prescindere dalla definizione di politiche disegnate per guardare alla sostenibilità di medio e lungo termine e per innalzare il potenziale di crescita", spiega. "Il necessario consolidamento dell’elevato debito pubblico accumulato in anni recenti potrà infatti essere più sostenibile soltanto se accompagnato da uno sviluppo economico robusto e da una politica di bilancio che, attraverso l’analisi e il controllo degli andamenti di finanza pubblica, sia in grado di selezionare in maniera rigorosa gli interventi da adottare, in modo da assicurare la massima efficacia delle risorse utilizzate e ridurre i divari che a vario livello continuano a caratterizzare il nostro Paese", conclude.