Fmi abbassa le stime di crescita dell’Italia, pil su “solo” dello 0,8%. Aumenta il peso del debito pubblico
Mentre la domanda interna dovrebbe beneficiare del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato dall'Unione europea
Kristalina Georgieva
Fmi abbassa (leggermente) le stime sul Pil dell’Italia nel 2025 a +0,8%: "Debito destinato ad aumentare"
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) conferma la propria previsione di crescita dell'economia italiana per l'anno in corso, pari allo 0,7 per cento, e rivede in leggero ribasso, rispetto al precedente rapporto dello scorso luglio, la stima per il 2025, ora dello 0,8 per cento. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto World economic outlook, pubblicato oggi 22 ottobre.
Secondo l'istituto, sull'economia italiana - cosi' come su quella tedesca - continua a pesare la debolezza del settore manifatturiero. "Tuttavia - si legge nel rapporto - mentre la domanda interna italiana dovrebbe beneficiare del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato dall'Unione europea, la Germania e' messa a dura prova dal risanamento dei conti pubblici e dal forte calo dei prezzi degli immobili". Sempre stando all'Fmi, in Italia l'inflazione dovrebbe attestarsi all'1,3 per cento nel 2024 e al 2,1 per cento il prossimo anno, mentre la disoccupazione dovrebbe passare dal 7,7 per cento del 2023 al 7 per cento dell'anno in corso, per poi assistere a un lieve, nuovo aumento al 7,2 per cento nel 2025. Il conto delle partite correnti dovrebbe attestarsi all'1,1 per cento quest'anno e all'1,4 per cento il prossimo.
Il debito pubblico italiano è previsto salire al 136,9% del pil nel 2024 dal 134,6% del 2023. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale, stimando che al crescita continuerà. Nel 2025 infatti il debito è atteso al 138,7% mentre nel 2029 al 142,3%. Il deficit è previsto al 4,0% nel 2024 e al 3,8% nel 2025, per poi raggiungere il 3,1% nel 2029