Gas, floppa il piano Ue sul price cap: bocciato da 15 Paesi. "É uno scherzo"

Buona parte dei 27 è arrivata al tavolo con posizioni molto critiche sulla proposta del tetto avanzata da Palazzo Berlaymont

Economia

Gas, l'Ue boccia il piano sul price cap. C'è il no di 15 Paesi

Torna il caos sulla questione price cap. La riunione dei ministri dell'Energia europei ha terminato l'esame dei meccanismi di solidarietà sulle forniture di gas. Il gruppo dei "quindici", anche se alcune fonti spiegano che si tratterebbe di un numero minore, ha messo in chiaro, spiegato anche dal ministro dell’ambiente italiano Gilberto Pichetto, che la proposta della Commissione non va e i tre testi del pacchetto (che va dall'accelerazione ai permessi sulle rinnovabili alla piattaforma comune) vanno trattati assieme. E i Paesi che hanno condiviso questa posizione costituiscono una minoranza di blocco.

Anche per questo, secondo diverse fonti europee, sta salendo l'ipotesi di un nuovo Consiglio straordinario dell'Energia, che si potrebbe tenere l'undici o il tredici dicembre, ovvero a ridosso del summit dei leader chiamato a trovare un accordo politico sul dossier. A quel punto il Consiglio ordinario dei ministri dell'Energia del 19 dicembre ratificherebbe l'intesa. La presidenza ceca ha già dato la propria disponibilità a convocare eventuali nuovi riunioni.

Il Consiglio Affari Energia convocato oggi avrebbe dovuto trovare una prima intesa sul meccanismo di correzione del mercato - un price cap statico - proposto dalla Commissione Ue insieme all'intero pacchetto sull'emergenza energetica. Buona parte dei 27 è arrivata al tavolo con posizioni molto critiche sulla proposta del tetto avanzata da Palazzo Berlaymont.

I 15 Paesi, Italia e Francia inclusi, che avevano sottoscritto a settembre la lettera a favore di un cap al gas hanno avuto una breve riunione prima del Consiglio e hanno concordato una posizione unitaria, quella di non aderire alla proposta della Commissione. Proposta che il ministro dell'Ambiente polacco, Anna Moskwa, ha definito nettamente "uno scherzo" prima di entrare alla riunione.

Ma le riserve giungono anche dai cosiddetti Paesi scettici, che torneranno ad evidenziare la loro preoccupazione per la sicurezza delle forniture. Alla riunione non era atteso nessun accordo sul piano ma l'intesa appare più in salita del previsto.

E la Germania, che guida il gruppo dei paesi invece contrari al price cap sul gas, si dice pronta a trattare. "La proposta avanzata dalla Commissione europea è già una sorta di compromesso, sono necessarie alcune modifiche minori, ma in generale va nella giusta direzione. Tuttavia, molti altri Stati membri non sono d'accordo: prendiamo queste critiche sul serio e siamo aperti a negoziare". Lo ha detto il segretario di Stato per l'Economia Sven Giegold a margine del Consiglio Energia straordinario a Bruxelles. "Per noi è fondamentale che le salvaguardie" concordate dai leader Ue e "previste nella proposta" di Bruxelles "siano applicate e che evitiamo il razionamento del gas in Europa", ha sottolineato.

Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla soglia fissata dalla Commissione europea a 275 euro a megawattora e ritenuta dalla maggioranza dei Paesi troppo alta, Giegold ha declinato di trattare di "cifre" con i giornalisti. "Noi siamo costruttivi nei negoziati e qualunque sia il loro esito dobbiamo essere certi che non vi sia razionamento e che le salvaguardie siano in atto", ha insistito. "Per noi è importante che sia un tetto dinamico e non fisso.

E tutto questo è ancorato nella proposta della Commissione, quindi siamo aperti ai negoziati", ha spiegato ancora il segretario di Stato. "In Europa - ha aggiunto - ci si vede sempre due volte. Sappiamo tutti che siamo in un'unica grande rete e continueremo a trovare accordi, come ne abbiamo sempre trovati durante le crisi".

Più ferma la posizione dell'Olanda. Per Amsterdam la proposta della Commissione Ue comporta "un grande rischio di danneggiare la sicurezza energetica degli approvvigionamenti e anche la stabilità dei mercati finanziari. "Sono molto critico su questa proposta anche se da un punto di vista diverso rispetto ad alcuni miei colleghi", ha detto il ministro dell'Energia olandese, Rob Jetten, a margine della riunione straordinaria con gli omologhi europei a Bruxelles.

"Gli esperti ci avvertono che questo meccanismo di mercato può essere dannoso per la sicurezza" degli stock, "per la stabilità finanziaria, e dobbiamo tenerlo presente mentre discutiamo questa proposta", ha evidenziato ancora Jetten, indicando che l'Aja intende verificare "qualsiasi proposta sulla sicurezza dell'approvvigionamento" e che "ci saranno altri compiti a casa per la Commissione europea dopo questo incontro".

Ed è la Spagna a replicare. Secondo Madrid, "sarebbe un errore enorme approvare oggi gli aspetti di solidarietà e di acquisto congiunto, lasciando il tetto al prezzo del gas per dopo, quando proprio il prezzo del gas è la chiave di tutto ciò che ci accade in questo momento". Lo ha detto la ministra della Transizione Ecologica Teresa Ribera a margine della riunione straordinaria del Consiglio Affari Energia. Arriviamo a un Consiglio complicato.

La maggioranza degli Stati vede con preoccupazione la lentezza con cui la Commissione agisce rispetto al mandato ricevuto. E ci sono alcuni Paesi che non sono d'accordo nell'approvare due dei tre testi oggi e lasciare il dibattito sul prezzo del gas per un secondo momento. I due testi devono essere strettamente correlati", ha spiegato.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, si mostra però ottimista. "Stiamo lavorando a tutta velocità al nono pacchetto di sanzioni e approveremo molto presto un price cap sul petrolio russo con il G7 e gli altri principali alleati. Non ci fermeremo finché l'ucraina non avrà prevalso sull'illegale e barbara guerra di Putin".

In mattina la ricerca di una intesa è apparsa subito difficile. "Abbiamo terminato una riunione tra i Paesi critici" sulla proposta del price cap "c'è la condivisione di non aderire" al piano presentato dalla Commissione Ue. Lo annuncia il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin prima del Consiglio Affari Energia e dopo una riunione tra i "15" Paesi che avevano chiesto mesi fa il price cap al gas. 

La posizione "a questo punto è valutare complessivamente sia la proposta della Commissione sul price cap sia gli altri termini dell'accordo che possono riguardare gli altri temi, come la solidarietà e la trasparenza, ma tutto in un unico blocco. E su questo terremo la posizione alla riunione di questa mattina": Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, prima del Consiglio Affari Energia. Se manca accordo sul cap mancherà su tutto? "Non è una questione di accordo, ma di trattare l'intero pacchetto. Su alcuni temi l'accordo ci può essere", ha aggiunto.

Parole confermate dalla Francia. La proposta del price cap della Commissione Ue "non è sufficiente e bisogna continuare a lavorare sulle relazioni con la Norvegia per limitare il prezzo del gas ma anche sul disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello dell'elettricità e continuare a lavorare ugualmente su una profonda riforma del mercato". Lo ha detto la ministra della Transizione Energetica della Francia, Agnes Pannier-Runacher, prima di entrare al Consiglio Affari Energia. E la Spagna definisce il price cap dell'Ue "uno scherzo di cattivo gusto".

"Così come è stato concepito appare uno scherzo di cattivo gusto da parte della Commissione europea e la maggioranza degli Stati membri guarda con preoccupazione a ciò": Lo ha detto la ministra della Transizione Energetica della Spagna, Teresa Ribeira, prima di entrare al Consiglio Affari Energia. Sullo stesso piano la Grecia. "Fissare il prezzo massimo a 275 euro a megawattora non è davvero un tetto. La crisi energetica sta scuotendo le famiglie e le imprese, e per questo dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo stare a guardare e non fare nulla. Stiamo perdendo tempo prezioso senza risultati e dobbiamo proteggere le famiglie europee e la credibilità dell'Europa". Lo ha detto il Ministro dell'Ambiente e dell'Energia greco, Kostas Skrekas, arrivando alla riunione straordinaria con gli omologhi europei.

"Vorremmo un meccanismo più realistico. Perché anche nel mese di agosto, periodo in cui abbiamo sofferto per l'impennata dei prezzi del gas naturale, questo meccanismo di correzione dei prezzi non si attiverebbe", ha evidenziato Skrekas. "Dobbiamo reagire il prima possibile, non possiamo continuare a perdere tempo - ha insistito. E, naturalmente, il regolamento europeo sulla solidarietà dovrebbe andare di pari passo ed essere collegato" al cap. Fuori al coro l'Estonia, più vicina alle posizioni olandesi. Per il governo estone "è fondamentale la sicurezza di approvvigionamento.

L'Estonia negozierà la proposta della Commissione, tendenzialmente la proposta di price cap sul tavolo è sostanzialmente buona ma il meccanismo dev'essere temporaneo e deve scattare solo con prezzi davvero, estremamente alti". Lo ha detto la ministra dell'Economia estone Riina Sikkut entrando al Consiglio Affari Energia.

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